Targhe storiche, in vigore il decreto per reimmatricolare moto e auto d’epoca

il  25 novembre è entrato ufficialmente in vigore il decreto attuativo n. 468 grazie al quale i proprietari di mezzi classici possono richiedere targhe e documenti conformi agli originali.

Dopo lo sblocco del decreto, lo scorso agosto, da parte del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, I proprietari di auto e moto storiche a giorni potranno finalmente reimmatricolare (o immatricolare) i propri veicoli richiedendo la targa e i documenti conformi agli originali, ossia a quelli rilasciati in occasione della prima registrazione. Il 25 novembre è entrato in vigore il decreto ministeriale 468 che “disciplina le modalità operative per il rilascio (…) della targa storica per autoveicoli, motoveicoli e macchine agricole di interesse storico e collezionistico”. Contestualmente il Mit ha fatto sapere che a breve verrà diramata, a tutti gli operatori interessati, una circolare con tutte le istruzioni nel dettaglio.

Dal 27 novembre al 5 gennaio 2024 sarà avviata una fase di sperimentazione con un numero ristretto di operatori professionali per l’immatricolazione e la reimmatricolazione dei veicoli di interesse storico e collezionistico, non assoggettati all’obbligo di iscrizione al Pra. Successivamente, dall’8 gennaio del prossimo anno, per le procedure per il rilascio ci si potrà rivolgere a tutti gli sportelli telematici dell’automobilista e agli uffici della motorizzazione civile.

La normativa

Il decreto 468 del 21/11/2023 rappresenta la tanto attesa norma attuativa della legge 178 del 30 dicembre 2020, che ha introdotto una modifica all’articolo 93 del Codice della strada, la quale prevede appunto la possibilità di ottenere la targa storica e il libretto di un mezzo sotrico con la medesima grafia di quelli originali. La legge, tuttavia, stabilisce che possano essere consegnati soltanto in alcuni casi specifici: vediamo quali.

Chi può richiederla. Le targhe storiche possono essere rilasciate ai veicoli già immatricolati in Italia e radiati d’ufficio ai sensi dell’articolo 96 del Cds (conseguenza del mancato pagamento del bollo auto), per esportazione (art. 103), per ritiro su area privata (purché la richiesta sia pervenuta entro il 26 aprile 2006), per demolizione (prima del 30 giugno 1998), tranne i mezzi per i quali siano stati erogati incentivi statali alla rottamazione.

Furto o distruzione. E ancora, si possono richiedere per auto e moto (ma anche mezzi agricoli) immatricolati in Italia e mai dismessi dalla circolazione, per i quali venga richiesta una reimmatricolazione con targa storica e per quelli privi di targhe e di documenti, quando non risultino radiati né successivamente reimmatricolati in Italia. Infine, in caso di furto, smarrimento, distruzione o deterioramento della targa stessa.

Mercato auto Europa: +14,1% ad ottobre

Cresce il mercato europeo ad ottobre, anche grazie al boom di vendita delle elettriche in Belgio e Danimarca. Francia, Italia e Spagna trascinano le immatricolazioni, bassa crescita invece per la Germania

 

Per il quindicesimo mese di fila, i dati Acea confermano il trend positivo del mercato auto europeo anche ad ottobre 2023, chiuso con immatricolazioni in aumento del 14,6%. Nel mese appena concluso sono state immatricolate 855.484 unità, contro le 746.234 nello stesso mese del 2022. La crescita, dovuta principalmente alla disponibilità di prodotto, è stata trainata dai tre dei principali mercati del Vecchio Continente: Francia (+21,9%), Italia (+20%) e Spagna (+18,1%). Il più grande mercato europeo, quello tedesco, ha invece registrato un aumento più modesto, pari al 4,9%. Nei primi dieci mesi del 2023, le immatricolazioni di nuove auto nell’Ue sono aumentate del 16,7%, per un totale di 8,8 milioni di unità. Tutti i mercati sono cresciuti durante questo periodo di dieci mesi, ad eccezione dell’Ungheria. Anche qui forte contributo dei quattro mercati più grandi: Italia (+20,4%), Spagna (+18,5%), Francia (+16,5%) e Germania (+13,5%). Ancora lontani, però, i numeri pre-pandemia: nei primi dieci mesi del 2023 si registra infatti un calo del 19,6% rispetto ai primi dieci mesi del 2019. Se il tasso di crescita non cambierà il 2023 si chiuderà a quota 13.171.858 e quindi molto inferiore ai 15.805.658 del 2019, che resta il livello da raggiungere per ritenere superata la crisi aperta con la pandemia.

Mercato auto Europa ottobre 2023: le alimentazioni

Tra le alimentazioni più gettonate a ottobre, buon risultato delle auto elettriche, la cui quota di mercato è salita al 14,2%, rispetto al 12% registrato stesso mese 2022. Un dato che porta la share dei dieci mesi al 14%, superando per la prima volta la quota del diesel. Malgrado il calo, al top restano le auto a benzina con una quota del 33,4% mentre le ibride elettriche sono al secondo posto con quasi il 29%. A ottobre nell’UE le immatricolazioni di auto elettriche sono aumentate in modo significativo, crescendo del 36,3% fino a raggiungere 121.808 unità. L’incremento percentuale a tre cifre è stato generato dall’impennata di immatricolazioni avvenuta  in particolare Belgio (+147,3%) e Danimarca (+100,7%). Guardando in Italia, il gruppo Stellantis ha immatricolato in ottobre 189.327 auto, il 10,8% in più dello stesso mese del 2022. La quota di mercato è pari al 17,4% contro il 17,9%. Nei primi dieci mesi dell’anno le auto vendute dal gruppo sono 1.831.653, il 6% in più dell’analogo periodo dell’anno scorso, con la quota in calo dal 18,8% al 17,1%.

PNEUMATICI INVERNALI 2023: QUANDO SI DEVONO MONTARE. OCCHIO ALLE MULTE!

Come ogni anno, a partire dal 15 novembre 2023, e fino al 15 aprile 2024, entra in vigore l’obbligo di montare le gomme invernali sulla propria auto o di tenere a bordo le catene da neve.

Secondo il Codice della strada, la norma prevede che durante il periodo indicato “i veicoli siano muniti ovvero abbiano a bordo mezzi antisdrucciolevoli o pneumatici invernali idonei alla marcia su neve o su ghiaccio”.

La normativa prevede 30 giorni di tempo per mettersi in regola. Dunque, già dal 15 ottobre era possibile montare gli pneumatici invernali sulla propria auto.

LE SANZIONI

In base alle norme del Codice della Strada, chi viene fermato alla guida di un autoveicolo sprovvisto dei dispositivi omologati per la circolazione invernale (pneumatici termici da neve omologati o catene a bordo), rischia di incorrere nelle sanzioni previste dalla legge.

In particolare, è prevista una multa da 87 euro fino a 344 euro.

Inoltre, l’agente accertatore della violazione può anche impartire il fermo del veicolo e l’obbligo di messa in sicurezza, ossia il montaggio delle gomme invernali o l’installazione delle catene da neve.

Per chi non rispetta il fermo del veicolo è prevista una multa di 85 euro più la decurtazione di 3 punti della patente.

Mercato auto: ottobre a doppia cifra con una crescita del +20%

Nuovo risultato positivo per il mercato delle auto a ottobre, con le immatricolazioni che toccano le 139.052 unità.

Con un giorno lavorativo in più la crescita è +20% rispetto a ottobre 2022, che a sua volta aveva segnato +14,2%, rispetto a ottobre 2019 invece il conto è ancora in perdita a -11,6%. Il totale delle vetture immatricolate nei primi 10 mesi dell’anno arriva a 1.315.964 unità, +20,5% e 224.000 auto in più rispetto alle 1.091.937 di gennaio-ottobre 2022, ma 310.000 in meno (-19,0%) dello stesso periodo 2019.

A ottobre recuperano leggermente rispetto a settembre anche le vetture dotate di batteria elettrica, con le BEV che salgono a quota 4,1% e le Plug-in al 4,1%, per una quota complessiva di ECV che risale all’8,2%.

Con un andamento migliore delle attese, grazie alla ritrovata disponibilità di prodotto e alle spinte commerciali – fattori che dovrebbero caratterizzare anche la parte finale dell’anno – l’UNRAE rivede in deciso rialzo, rispetto alla previsione di luglio, la stima di chiusura dell’anno, prevista raggiungere 1.570.000 immatricolazioni, in crescita del 19,2% con 250.000 unità in più sul 2022 (ma ancora in calo a -18,1% sul 2019).

Per il 2024 si conferma invece la stima precedente di 1.600.000 auto immatricolate, un risultato che non si discosterebbe molto da quanto previsto per il 2023 (+1,9%) e con un calo del 16,5% sul 2019.

L’UNRAE segnala il clima di attesa che si sta creando fra i consumatori per le recenti dichiarazioni su possibili interventi di sostegno alla domanda, che rischiano di paralizzare interi segmenti del mercato fino a quando non saranno sciolti i dubbi sugli incentivi.

L’analisi della struttura del mercato del mese, sotto il profilo degli utilizzatori, mostra un andamento dei privati in linea con il mercato totale, con un recupero di 4 decimali, al 58,6% di quota (55,3% nel cumulato, -3,8 p.p.). Anche in ottobre si registra una forte spinta delle autoimmatricolazioni, che salgono all’11,4% di share nel mese (+3,3 punti) e al 10% nei 10 mesi (+1,5 p.p.). Si conferma la leggera crescita del noleggio a lungo termine, che si ferma al 22,1% del totale mercato (-3,3 punti) al 24,4% in gennaio-ottobre (+2,1 p.p.), grazie al contributo delle società Top a fronte di una stabilità delle Captive. Parallelamente, si conferma anche la contrazione del noleggio a breve termine, all’1,3% di quota in ottobre (-0,6 p.p.) e al 4,4% nei 10 mesi. Buon andamento delle società che in ottobre e nei 10 mesi sono abbastanza stabili rispettivamente al 6,5% e al 5,9% del totale.

Tra le alimentazioni, il motore a benzina, con una crescita in linea con il mercato totale, è sostanzialmente stabile al 27,5% di quota (28,2% nel cumulato, +0,5 p.p.). Il diesel segna una leggerissima contrazione dei volumi, al 15,2% di share (-3,5 p.p., al 18,3% nei 10 mesi, -1,8 p.p.). Un sostenuto incremento dei volumi interessa il Gpl, che sfiora il 10% di quota nel mese (+1,1 p.p. e 9,0% nel cumulato). Le ibride salgono al 39% delle preferenze in ottobre, rispetto al 36,3% di un anno fa (36,1% in gennaio-ottobre, +2 p.p.); con un 11,5% per le “full” hybrid e 27,5% per le “mild” hybrid. Le auto BEV guadagnano un punto, al 4,1% del totale mercato (3,9% nel cumulato, +0,3 p.p.), le PHEV retrocedono al 4,1% rispetto ad un anno fa (-1,1 p.p., 4,5% nei 10 mesi).

L’analisi della nuova segmentazione mostra in ottobre una buona crescita di berline e Suv del segmento A, rispettivamente al 12,0% e 2,5% di share. Stesso trend anche nel segmento B, con le berline al 20,3% e i Suv al 26,6%. Nel segmento delle medie (C) calano le berline, che si fermano al 4,8% di quota, mentre accelerano i Suv al 18,4%. Ottimo incremento per entrambe le carrozzerie nel segmento D, con le berline allo 0,9% e i Suv al 7,0% del totale. Nell’alto di gamma, in calo le berline (allo 0,2% di quota) a fronte della crescita dei Suv (all’1,7%). Infine le station wagon rappresentano il 3,3% del totale, gli MPV l’1,5% e le sportive lo 0,8%.

Dal punto di vista delle aree geografiche, anche in ottobre il Nord Ovest conferma la prima posizione con il 30,4% di quota (-1,5 punti, al 29,8% nel cumulato); leggermente superiore la quota del Nord Est, al 28,3% (31,0% nei 10 mesi), grazie al contributo del noleggio, senza il quale scenderebbe di 6,6 punti, al 21,7%. Il Centro Italia copre oltre 1/4 delle immatricolazioni totali (+1,5 punti), Sud e Isole sono sostanzialmente stabili, rispettivamente al 10,8% e 5,1%. (10,2% e 4,8% nel cumulato).

Le emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni in ottobre evidenziano un leggerissimo calo con 118,9 g/Km; 119,9 g/Km in gennaio-ottobre (+0,9%).

L’analisi delle immatricolazioni di ottobre per fascia di CO2 riflette l’andamento nel mese di auto BEV e PHEV: la fascia 0-20 g/Km sale a rappresentare rispetto al mese precedente il 4,7% del mercato, il 3,5% la fascia 21-60 g/Km (rispettivamente 4,2% e 4,0% nel cumulato). La fascia 61-135 g/Km rappresenta il 67,0% (64,4% nel cumulato), mentre la quota delle vetture da 136 a 190 g/Km si porta al 20,5% e quella della fascia oltre i 190 g/Km al 2,3% (rispettivamente 23,5% e 2,0% nei primi 10 mesi).

Auto elettriche: una su due ha batterie di produzione cinese

L’azienda cinese CATL (Contemporary Amperex Technology) continua a dominare il mercato delle batterie delle auto elettriche.

Secondo l’ultima fotografia scattata da SNE Research, nel periodo gennaio-luglio 2023, la società ha consegnato 132,9 GWh di batterie. Si tratta di un aumento del 54,3% rispetto allo stesso periodo del 2022 quando erano stati consegnati 86,1 GWh di batterie. Nei primi 7 mesi dell’anno, il colosso cinese delle batterie è saldamento al primo posto con una quota del 36,6%.

A contribuire a questo risultato, la crescita costante dell’azienda che si sta espandendo anche in Europa e in Nord America. Le sue batterie, inoltre, sono anche utilizzate sulle Tesla Model 3/Model Y e su diversi modelli delle principali case automobilistiche cinesi.

Continua a crescere anche BYD che nella classifica di gennaio-luglio 2023 ha chiuso al secondo posto anche se con numeri lontani da quelli di CATL. L’azienda cinese, comunque, ha registrato una forte crescita nel periodo gennaio-luglio 2023 con 58,1 GWh di batterie consegnate, contro i 29,9 GWh del 2022. Si tratta di una crescita del 94,1%. La quota di mercato di BYD nel periodo preso in esame è stata del 16%. Terzo gradino del podio per LG Energy Solution con 51,4 GWh (+53,2%) e market share del 14,2%. Panasonic, l’unica azienda giapponese nella top 10, ha registrato 26,6 GWh, pari ad una crescita del 38,2% su base annua. Ricordiamo che Panasonic è uno dei fornitori principali di Tesla.

Ecco la classifica del periodo gennaio-luglio 2023:

CATL: 132,9 GWh (36,6% di market share)

BYD: 58,1 GWh (16% di market share)

LG Energy Solution: 51,4 GWh (14,2% di market share)

• Panasonic: 26,6 GWh (7,3% di market share)

• SK On: 19 GWh (5,2% di market share)

• CALB: 16,4 GWh (4,5% di market share)

• Samsung SDI: 15 GWh (4,1% di market share)

• EVE: 8 GWh (2,2 % di market share)

• Guoxuan: 7,8 GWh (2,1% di market share)

• Sunwoda: 5,4 GWh (1,5% di market share)

• Altri: 22,4 GWh (6,2% di market share)

Complessivamente, in questo periodo, c’è stata una richiesta di batterie pari a 362,9 GWh, in aumento del 49,2% rispetto ai 243,2 GWh dello stesso periodo dello scorso anno.

Questa classifica mette ancora una volta in evidenza il dominio cinese nel settore delle batterie. Come sappiamo, l’Europa sta lavorando per ridurre la dipendenza dai fornitori cinesi ma appare evidente che il lavoro da fare per recuperare il terreno perso è ancora davvero tantissimo.

VENETO: DALLA REGIONE 7 MILIONI PER SOSTITUIRE LE VECCHIE AUTO

Su proposta dell’assessore all’Ambiente Gianpaolo Bottacin, laGiunta regionale ha approvato il bando 2023 dedicato alla rottamazione delle vecchie auto e alla loro sostituzione con un veicolo a basso impatto ambientale, dotato di 7 milioni di euro.

“Proseguiamo con questa iniziativa, che ha sempre avuto ottimi riscontri da quando l’abbiamo introdotta – spiega l’assessore –. Anche quest’anno, oltre ovviamente a mirare all’aspetto primario del miglioramento della qualità dell’aria, cerchiamo di essere vicini alle persone con redditi più bassi, ovvero quelle a cui un aiuto può essere maggiormente utile. Per le prime due fasce ci sarà anche un aspetto premiale in termini di contributo”.

Potranno presentare istanza i privati cittadini, residenti nel territorio della Regione Veneto, con ISEE non superiore a 50mila euro, che acquisteranno un veicolo di classe ambientale Euro 6D o superiore.

“L’entità del contributo, che potrà arrivare fino a un massimo di 8.400 euro – precisa Bottacin -, sarà definita in funzione del valore di emissione dell’auto acquistata e della fascia di reddito del richiedente, mentre la graduatoria terrà conto del reddito”.

Sarà infatti determinata con riguardo alla situazione economica familiare del richiedente; il contributo (da 2.000 a 7.000 euro a seconda delle emissioni del nuovo veicolo) sarà moltiplicato per 1,2 per gli appartenenti alla prima fascia di reddito (ISEE fino a 25mila euro), per 1,1 per gli appartenenti alla seconda fascia di reddito (ISEE fino a 40mila euro), resterà invece il contributo base per la terza fascia di reddito (ISEE fino a 50mila euro). Si terrà inoltre conto del Comune di residenza del richiedente, con un coefficiente premiale in caso di Comuni che abbiano adottato, dal 2020 al 30 aprile 2023, ordinanze per il miglioramento della qualità dell’aria.

“Quest’anno mettiamo a disposizione 7 milioni euro per questo bando – prosegue Bottacin – dando ulteriore seguito alle molteplici azioni che abbiamo già in campo, tra cui oltre settanta misure del nostro Piano Regionale per la Tutela e il Risanamento dell’Atmosfera”.
La presentazione delle manifestazioni di interesse potrà essere fatta entro il 17 ottobre e il 29 dicembre 2023, mentre l’acquisto dovrà essere perfezionato con l’invio di tutta la documentazione entro il 28 aprile 2024”.

La pubblicazione del bando sul BURV è prevista nei prossimi giorni. Per ogni informazione è comunque possibile contattare la Direzione Ambiente e Transizione ecologica della Regione del Veneto (tel. 041/2792143-2186, mail: ambiente@regione.veneto.it).

Autostrade: nuovi bandi per realizzare una rete di almeno 100 stazioni di ricarica elettrica

Autostrade per l’Italia accelera sull’elettrico. E dopo aver installato due anni fa una rete di ricariche veloci, basata su colonnine da 300 kW identificate con il brand Free to X, adesso diventa il primo concessionario autostradale a pubblicare la sollecitazione di manifestazione di interesse del primo lotto per l’affidamento dei servizi di ricarica elettrica per veicoli nelle Aree di Servizio e quindi di fatto apre la porta ad altre reti di operatori specializzati.

Il primo lotto interessato è costituito da otto Aree di Servizio dislocate su tutta la rete di Aspi. Si tratta di S.Nicola Ovest, Teano Est, S.Pelagio Est, Verbano Ovest, Montepulciano Est e Ovest, Le Saline Est e Ovest. In seguito, nel corso del 2024, saranno bandite le gare per i lotti successivi per rendere più capillare le stazioni di ricarica nelle Aree di Servizio di competenza di Aspi. L’obiettivo è di arrivare a circa 100 centri di ricarica al 100% green, che si aggiungeranno alle ricariche già realizzate.

Le nuove stazioni dovranno avere colonnine HPC (High power charging) con potenza di almeno 150kW ciascuna e contemplare stalli dedicati alla carica in corrente alternata.

Le procedure competitive prevederanno una prima fase di qualifica di operatori specializzati e una seconda di valutazione delle offerte proposte. 

Gli interessati potranno partecipare alle procedure competitive attraverso un portale creato ad hoc scaricando la documentazione necessaria dalla sezione pubblica «Bandi e Avvisi». 

L’affidamento, mediante procedura competitiva, riguarderà la costruzione e gestione delle Stazioni di Ricarica da parte di operatori specializzati. Operatori che, in veste di Charging Point Operator (CPO), dovranno rendere interoperabili tutte le ricariche ai Mobility Service Provider (MSP) che ne faranno richiesta.

Auto usate: mercato in positivo, a luglio +6,4%

Nuovo segno positivo per il mercato delle auto usate, che nel mese di luglio conferma (con dati in attesa di consolidamento) il trend di incremento: con 394.868 trasferimenti di proprietà si registra una crescita del 6,5% rispetto ai 370.753 dello stesso periodo 2022 (che a sua volta aveva evidenziato un calo del 16,3% rispetto all’anno precedente). I trasferimenti netti aumentano del 5,1% e le minivolture dell’8,5%. Nei primi 7 mesi il mercato dell’usato chiude in crescita del 7,7% con 2.887.050 passaggi, verso i 2.681.073 dei 7 mesi 2022 (-12,6% su gennaio-luglio 2019).

 

Trasferimenti netti: Alimentazioni

Fra le motorizzazioni preferite nel mercato delle auto usate, il diesel mantiene la prima posizione, con il 49,1% di share (rispetto al 49,7% del 2022), al 48,2% nel cumulato, seguito dal benzina al 38,0% (-1,1 p.p., al 38,9% nei 7 mesi). Le ibride occupano la terza posizione con il 5,1% in luglio e nel cumulato, segue il Gpl (al 4,4% nel mese e nel cumulato). Il metano si posiziona al 2,4%, mentre i trasferimenti netti di auto elettriche pure (BEV) e plug-in coprono rispettivamente una quota dello 0,5% e 0,6%.

 

Trasferimenti netti: Contraenti

Stabili gli scambi tra privati/aziende in luglio al 56,3% di tutti i passaggi di proprietà (56,9% nei primi 7 mesi). Al 40,0% quelli da operatore a cliente finale (39,1% nel cumulato). In lieve crescita quelli provenienti dal noleggio (0,9% complessivo) e quelli da Km0 (2,8%).

 

Trasferimenti netti – Quota % luglio 2023: Regione

L’analisi per regione conferma la leadership della Lombardia con il 15,6% dei trasferimenti, seguita dal Lazio al 10,0%, in contrazione di 0,4 punti, e Campania al 9,5% di quota.

Trasferimenti netti: Anzianità

Anche in luglio si conferma il ridimensionamento di quota dei trasferimenti netti di vetture con oltre 10 anni di anzianità, che copre comunque la metà dei passaggi (50,3% nel mese e nel cumulato). Sale al 16,1% la quota delle auto da 6 a 10 anni (15,6% nel cumulato), cresce anche quella delle vetture da 4 a 6 anni (13,0% nel mese e 12,5% in gennaio-luglio) e quella delle auto più fresche da 0 a 1 anno (al 5,6% nel mese e 5,8% nei 7 mesi). Sostanzialmente stabile la quota delle auto da 2 a 4 anni (all’11,9% nel mese e nel cumulato), cede leggermente quella delle auto da 1 a 2 anni (al 3,0% in luglio e 3,9% in gennaio-luglio).

 

Minivolture: Contraenti

Sul fronte delle minivolture, in luglio cede 2,4 punti la quota dei privati o altre società che permutano la propria vettura, al 62,6% (61,8% nei 7 mesi), mentre cede leggermente la quota dei ritiri di autovetture da parte degli operatori, al 25,8% (26,2% in gennaio-luglio). In crescita di 3,3 punti le auto ritirate provenienti dal noleggio a lungo e breve termine (al 10,3%), stabili quelle provenienti da Km0.

 

Minivolture: Alimentazioni

In luglio cedono 1,1 punti le minivolture di auto diesel al 53,0% (53,5% nel cumulato), mentre il benzina cede 1,3 punti, al 31,6% (31,4% nei 7 mesi). In contrazione il metano (al 2,4%), a fronte di una leggera perdita del Gpl (al 5,3%). Salgono al 3° posto le minivolture di auto ibride: 6,0% di share. Le plug-in e le auto BEV si posizionano rispettivamente allo 0,9% e 0,8%.

 

Minivolture: Anzianità

Anche fra le minivolture, si contrae la quota delle autovetture con più di 10 anni al 39,8% del totale (40,0% nel cumulato). In leggera crescita, invece, le fasce di anzianità da 6 a 10 anni (19,5% nel mese e 19,2% nel cumulato). Più accentuato l’incremento per quella da 4 a 6 anni (16,1% e 14,5% nei 7 mesi) e quella da 0 a 1 anno (4,3% nel mese e 4,8% nel cumulato). Sostanzialmente stabili le auto da 2 a 4 anni (15,9% nel mese e 16% nel cumualto), mentre si contrae la quota di quelle da 1 a 2 anni (4,4% nel mese e 5,6% nei 7 mesi).

Blocco del traffico in vigore dal 1° ottobre 2023

DAL 1° OTTOBRE  AL 16 DICEMBRE 2023 TORNA IL BLOCCO DEL TRAFFICO: come per gli altri anni, resta la possibilità per i veicoli intestati alle attività economiche che, eventualmente, rientrano nel blocco, di circolare lo stesso (solo per interventi di urgenza) previa corretta compilazione dell’ autocertificazione (SCARICALA QUI) 

In base al livello di inquinamento dell’aria, il piano prevede tre gradi di allerta:

nessuna allerta LIVELLO VERDE
 Divieto di circolazione nei giorni feriali dal lunedì al venerdì, dalle ore 8:30 alle ore 18:30, per le seguenti categorie di veicoli:
– ciclomotori e motoveicoli Euro 0;
– autoveicoli ad uso proprio alimentate a benzina Euro 0 e 1;
– autoveicoli ad uso proprio alimentate a diesel Euro 0, 1, 2, 3, 4;
– veicoli commerciali classificati in categoria N1, N2 e N3 alimentati a benzina Euro 0 e 1;
– veicoli commerciali classificati in categoria N1, N2 e N3 alimentati a diesel Euro 0, 1, 2, 3 e 4;

 allerta LIVELLO 1 ARANCIO
 Divieto di circolazione dal lunedì alla domenica, dalle ore 8:30 alle ore 18:30, per le seguenti categorie di veicoli:
 – ciclomotori e motoveicoli Euro 0 e 1;
– autoveicoli ad uso proprio alimentate a benzina Euro 0, 1 e 2;
– autoveicoli ad uso proprio alimentate a diesel Euro 0, 1, 2, 3, 4 e 5;
– veicoli commerciali classificati in categoria N1, N2 e N3 alimentati a benzina Euro 0, 1 e 2;
– veicoli commerciali classificati in categoria N1, N2 e N3 alimentati a diesel Euro 0, 1, 2, 3 e 4; 

allerta LIVELLO 2 ROSSO
 Divieto di circolazione dal lunedì alla domenica, dalle ore 8:30 alle ore 18:30 per le seguenti categorie di veicoli:
– ciclomotori e motoveicoli euro 0 e 1;
– autoveicoli ad uso proprio alimentate a benzina Euro 0, 1e 2;
– autoveicoli ad uso proprio alimentate a diesel Euro 0, 1, 2, 3, 4 e 5;
– veicoli commerciali classificati in categoria N1, N2 e N3 alimentati a benzina Euro 0, 1 e 2;
– veicoli commerciali classificati in categoria N1, N2 e N3 alimentati a diesel Euro 0, 1, 2 e 3, 4;
– divieto di circolazione per i veicoli commerciali classificati in categoria N1, N2, N3, alimentati a diesel Euro 5 dalle ore 08:30 alle ore 12:30.
 

In base alle rilevazioni effettuate quotidianamente dalle centraline presenti nel nostro territorio, ogni 3-4 giorni è l’ARPAV del Veneto a stabilire  il livello di allerta (verde, arancione o rosso) che fa scattare le diverse limitazioni al traffico.

Euro 7: via libera del Consiglio UE al nuovo regolamento

Il Consiglio dell’Unione europea Competitività, riunito a Bruxelles, ha adottato la propria posizione negoziale (elaborata dalla Spagna, presidente di turno dell’Ue) sulla proposta di Regolamento Euro 7.

Il nuovo Regolamento tratta dell’omologazione dei veicoli a motore e dei motori, nonché dei sistemi, componenti ed entità tecniche destinati a tali veicoli, per quanto riguarda le loro emissioni e la durata delle batterie.

La normativa, che per la prima volta copre auto, furgoni e veicoli pesanti in un unico atto giuridico, mira a stabilire norme più adeguate per le emissioni dei veicoli e a ridurre ulteriormente le emissioni di inquinanti atmosferici derivanti dal trasporto stradale.

La proposta suggerita dalla Spagna e supportata dall’Italia è stata votata a larga maggioranza dagli altri Paesi Ue, con una minoranza costituita da Germania, Austria, Lussemburgo e Danimarca, Paesi Bassi, astenuti.

TEMPI PIÙ LUNGHI PER L’ENTRATA IN VIGORE

Tutti gli altri governi si sono espressi a favore. La novità di maggior rilievo, concordata dopo una lunga trattativa, riguarda l’estensione del periodo entro il quale le nuove disposizioni saranno applicate: da 24 mesi dopo l’entrata in vigore del regolamento per le auto e i furgoni si è passati a 30 mesi per i nuovi modelli e a 42 mesi per le nuove immatricolazioni di modelli esistenti già omologati. Per i veicoli commerciali pesanti si prevedono 48 mesi per i nuovi modelli e 60 mesi per i veicoli nuovi. Per auto e furgoni la proposta iniziale della Commissione indicava rispettivamente metà 2025, per i veicoli pesanti metà 2027, periodi più stretti.

Per auto e furgoni realizzati da piccoli costruttori le norme Euro 7 si applicherebbero dal primo luglio 2030, per i veicoli pesanti sempre realizzati da piccoli costruttori dal primo luglio 2031.

“Il fronte della responsabilità sul regolamento Euro 7 è riuscito in quello che molti ritenevano impossibile: un vero ribaltamento delle forze in campo, che cambia la maggioranza in Ue. Il testo approvato oggi profondamente migliorato rispetto alla proposta iniziale della Commissione, risponde ad una visione finalmente concreta, realistica, pragmatica più volte reclamata dall’Italia. Prevale finalmente la ragione sulla ideologia”.

A dirlo è il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine del Consiglio Competitività in corso a Bruxelles. Il nuovo testo, ha spiegato riferendosi all’approvazione della nuova proposta di Regolamento Euro 7, “rispecchia nella sostanza le richiesta del ’fronte della responsabilità’ coordinato da Repubblica Ceca, insieme con Italia e Francia, che nel merito ha raggiunto una larga e inedita maggioranza in Consiglio, cambiando per la prima volta gli assetti sulla transizione ecologica”.

ACEA: “BENE L’ACCORDO SUGLI STANDARD EURO 7”

L’accordo dei ministri sugli standard Euro7 “è un passo nella giusta direzione, ma la pressione dei costi resta alta”. L’Associazione europea costruttori di automobili (Acea) esprime la sua soddisfazione dopo l’ok del Consiglio Ue Competitività. “La posizione degli Stati membri rappresenta un miglioramento rispetto alla proposta Euro 7 della Commissione europea – spiega la direttrice di Acea, Sigrid de Vries – tuttavia, rispetto a quanto in vigore oggi, la norma richiederà ingenti investimenti aggiuntivi da parte del nostro settore in un momento in cui sta investendo tutte le sue risorse nella decarbonizzazione”. “Chiediamo ora agli Stati membri, al Parlamento europeo e alla Commissione di lavorare per un regolamento Euro 7 che ci consentirà di concentrarci su questi duplici obiettivi mantenendo i veicoli accessibili e il nostro settore competitivo”, ha concluso de Vries.

LIMITI DI EMISSIONE INFERIORI RISPETTO A EURO 6

Più in dettaglio, il Regolamento Euro 7 prevede l’utilizzo di tecnologie avanzate e strumenti di monitoraggio delle emissioni, ma mantiene le condizioni di prova e i limiti di emissione esistenti (come stabiliti nella normativa Euro 6 in vigore dal 2014) per i veicoli M1 e N1 (autovetture private e furgoni), per i veicoli M2 e M3 (autobus e pullman) e per i veicoli N2 e N3 (veicoli commerciali pesanti).

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