ADDIO AI MOTORI TERMICI IN GERMANIA

La Germania sostiene la proposta della commissione europea che prevede il bando dei motori termici dal 2035 in Europa. È questa l’ultima posizione di Berlino, che dopo i due no del ministro dei trasporti Volker Wissing, fa dietrofront con la voce del ministro dell’ambiente Steffi Lemke che annuncia il completo sostegno del governo tedesco al disegno dell’esecutivo dell’Unione, presente nel noto piano climatico Fit for 55.

IN EUROPA

Il cambio di atteggiamento della Germania sulla questione riflette le incertezze che si stanno manifestando in tutta Europa: se da una parte i governi belga e olandese chiedono di anticipare il divieto ai motori a combustione già nel 2030, ci sono altri come la Francia che bocciano la proposta green dell’Unione, posizione fino a oggi condivisa anche dalla Germania.

IN ITALIA

Roberto Cingolani, ministro della transizione energetica si mostra cauto, definendo il 2035 come una data indicativa per il bando, mentre Il Cite (Comitato interministeriale per la transizione ecologica) intende allinearsi alla decisione della Commissione Ue. Fa eco all’ultima posizione espressa della Germania e delle UE anche Veronica Aneris, direttrice per l’Italia della Federazione europea per il trasporto e l’ambiente, che sottolinea per le aziende il bisogno di certezze e di investimenti per la riconversione, mentre ai cittadini di comprendere quanto prima la fine dalla dipendenza dai combustibili fossili, evidenziando come quest’ultimi sono colpiti da una volatilità dei prezzi, fenomeno che poi danneggia la nostra economia. In Italia, secondo i dati dell’ente pubblico ISPRA (istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), nel 2019 trasporto stradale è stato responsabile del 23,4% delle emissioni nazionali totali di CO2 (il 68,7% di queste a carico delle autovetture).

ACCORDO CGIA – ISTITUTO BERNA PER FORMARE I NUOVI CARROZZIERI E AUTORIPARATORI

Con la presenza dell’Assessore della Regione Veneto alla formazione professionale, Elena Donazzan, è stata posta la firma al protocollo di intesa tra la CGIA e l’Istituto Berna  di Mestre. Obbiettivo dell’accordo ? Sviluppare nei prossimi anni una nuova generazione di tecnici meccatronici da inserire nelle autofficine e nelle carrozzerie del nostro territorio, con l’intento di allargare, in un secondo momento, il progetto anche ad altri soggetti della filiera, come i fornitori di ricambi e di attrezzature.

L’impegno della CGIA sarà quello di coinvolgere gli associati del comparto auto sull’opportunità dell’iniziativa e di investire sull’acquisto di  attrezzature e di software da installare nei laboratori dell’Istituto. Segnaliamo che nel settore dell’auto, sono previsti dei cambiamenti epocali; nei prossimi anni, infatti, l’avvento delle auto elettriche rivoluzionerà tutta la filiera, obbligando imprenditori e maestranze a compiere un salto di qualità tecnico professionale importantissimo.

L’Istituto Berna, invece,  si è reso disponibile ad investire maggiormente sull’educazione, l’etica e il rispetto dei luoghi di lavoro dei propri allievi, puntando, in misura maggiore di quanto è stato fatto sino a ora, sull’ampliamento della didattica in laboratorio, in particolar modo ai giovani che frequentano il 4° anno professionalizzante.

“Con questo accordo – ha sottolineato il Presidente della CGIA Roberto Bottan –  scuola e mondo del lavoro hanno sottoscritto un impegno per avvicinare, entro il 2027,  queste due realtà mestrine, tentando di dare una risposta concreta a un problema sempre più assillante anche nel nostro territorio: quello di avvicinare i giovani al mondo dell’artigianato”.

 

da sinistra: Roberto Bottan Presidente CGIA, l’Assessore Regionale Elena Donazzan e Don Stefano Bortolato dell’Istituto Berna

“COME SARA’ L’AUTORIPARAZIONE DEL FUTURO?” Venerdì 28 gennaio 2022 – convegno online

“COME SARA’ L’AUTORIPARAZIONE DEL FUTURO?” Venerdì 28 gennaio 2022 – convegno online

Il convegno, partendo da una indagine sul campo coinvolgendo oltre cento imprese della nostra provincia, intende  favorire l’innovazione del comparto per poter affrontare le sfide future, valorizzando al tempo stesso la qualità e l’unicità del servizio “artigiano” e le sue competenze.

Uno dei settori dell’artigianato che nei prossimi anni subirà le trasformazioni più profonde sarà quello dell’autoriparazione e dell’aftermarket, necessariamente costretto a mutare pelle per adeguarsi alle nuove tecnologie. Il convegno odierno, partendo da una fotografia dell’esistente, risultato di una indagine sul campo, intende pertanto favorire l’innovazione del comparto, per poter affrontare le sfide future, valorizzando al tempo stesso l’unicità e la qualità del servizio “artigiano” e le sue competenze.

ore 17.30
Saluti istituzionali
SIRO MARTIN
Presidente Confartigianato Città Metropolitana di Venezia
MARCO CAMPION
Presidente Confartigianato Polesine
ALESSANDRO MARIN
Presidente metropolitano della Federazione Autoriparazione della Confartigianato Città Metropolitana di Venezia

ore 17.50
Interventi sulla ricerca
Consulenti esperti
MARC AGUETTAZ
Country manager GIPA Italia
VITTORIO BACCHETTI
Formatore e business coach
Confronto

Conclusioni
ROBERTO BOTTAN
Rappresentante Confartigianato nella Giunta della Camera di Commercio Venezia/Rovigo

Per partecipare collegati venerdì 28 gennaio ’22 su Zoom a questo link:

https://ivl-it.zoom.us/j/92991612991

ID riunione: 929 9161 2991

locandina evento auto

NUOVE PROROGHE PER PATENTI E CERTIFICATI

A seguito del prolungamento dello stato di emergenza al 31 marzo 2022, sono previste nuove proroghe per i certificati di validità delle abilitazioni alla guida e dei documenti necessari per il loro rilascio.

 Per quanto riguarda le patenti scadute e da rinnovare queste le nuove scadenze:

per circolare in Italia, le patenti di guida italiane con scadenza tra 31 gennaio 2020 e 31 marzo 2022 sono valide fino al 29 giugno 2022 (novantesimo giorno successivo al 31 marzo 2022, attuale data di cessazione dello stato di emergenza sanitaria).

Per circolare negli altri Paesi membri dell’UE le patenti di guida rilasciate in Italia, con scadenza

– tra 1 febbraio 2020 e 31 maggio 2020 sono valide fino a 13 mesi dopo la scadenza normale

– tra 1 giugno 2020 e 31 agosto 2020 sono valide fino al 1 luglio 2021

– tra 1 settembre 2020 e 30 giugno 2021 sono valide fino 10 mesi dopo la scadenza normale

Queste proroghe non si applicano alla patente di guida quale documento di riconoscimento.

 Per la revisione dei veicoli sono attualmente in vigore le seguenti scadenze:

i veicoli immatricolati in Italia di categoria M (es. auto, autobus, autocaravan), N (es. camion, autoarticolati) e O3-O4 (rimorchi di massa maggiore di 3,5 t.) con revisione scaduta tra ottobre 2020 e giugno 2021 possono circolare fino a 10 mesi dopo la scadenza normale (secondo il Regolamento UE 2021/267 – articolo 5).

Per i veicoli di categoria M, N, O3, O4 con revisione scaduta dopo giugno 2021 e per i veicoli di categoria L (es. moto, ciclomotori, minicar) e O1-O2 (rimorchi di massa inferiore a 3,5 t.) non ci sono proroghe applicabili.

Per le patenti ancora da conseguire sono in vigore le seguenti proroghe:

– esame teoria – chi ha presentato la domanda di conseguimento patente dal 1° gennaio 2021 al 31 marzo 2022 (attuale data di cessazione dello stato di emergenza sanitaria) può svolgere la prova entro 1 anno (e non entro sei mesi) dalla data di presentazione e accettazione della domanda

– fogli rosa – i documenti in scadenza tra il 31 gennaio 2020 e il 31 marzo 2022 (attuale data di cessazione dello stato di emergenza sanitaria) sono prorogati fino 29 giugno 2022 (novantesimo giorno successivo al 31 marzo 2022, attuale data di cessazione dello stato di emergenza sanitaria) sempre che non siano già stati rinnovati nella validità.

Mercato dell’auto in Italia: -27,5% a dicembre 2021

Il mercato italiano chiude il 2021 con l’ennesimo segno meno. Secondo i dati diffusi dall’UNRAE nello scorso dicembre sono state immatricolate 86.679 vetture, il 27,5% in meno rispetto a dicembre 2020. Il numero complessivo di auto nuove consegnate nell’intero anno si ferma così a 1.457.952 unità, con un lieve incremento di 76.000 auto rispetto al 2020 (+5,5%) ma con ben 460.000 auto perse rispetto al 2019, corrispondenti a un -24%.
 
PRIVATI E AZIENDE – I clienti privati a dicembre sono stati il 59,1% e il 62,5% se si considera tutto il 2021, con un totale di 923.000 unità. Le autoimmatricolazioni dei concessionari sono il 12,8% del totale a dicembre, mentre in tutto il 2021 arrivano quasi al 10% con 145.600 auto. Le società di noleggio a lungo termine hanno immatricolato 258.870 veicoli nel 2021 (il 17,5%), quelle di noleggio a breve termine 64.400 (il 4,4%) e le aziende 83.700 (cioè il 5,7%).
 
LE ALIMENTAZIONI – Sempre considerando tutto il 2021, le auto benzina e diesel hanno totalizzato 437.731 unità (29,7%) e 333.635 (22,6%), quelle a Gpl si sono fermate al 7.3% e quelle a metano al 2,1%. Le ibride rappresentano il 29% del totale (ibride “full” al 6,9% e “mild” al 22,1%), con complessive 427.924 vetture. In crescita anche le vetture elettrificate: in dicembre le elettriche pure presentano una quota del 7% e le plug-in del 6,4%. Il 2021 si chiude con le elettriche al 4,6% (67.542 unità) e le plug-in al 4,7% del totale, con 136.854 vetture complessivamente immatricolate.
 
I TIPI DI CARROZZERIA – Tra le carrozzerie, a dicembre le crossover e le fuoristrada raggiungono il 48,2% di quota complessiva, a fronte di una contrazione delle berline al 44,6% e delle station wagon al 3,6%.
 
L’USATO – Il mercato dell’usato registra una nuova leggera flessione sul 2020 dello 0,6% con 274.998 passaggi di proprietà al lordo delle minivolture. Nel 2021 i 3.452.755 trasferimenti segnano un incremento del 14,4% sul 2020, ma una flessione del 17,5% sullo stesso periodo 2019.

FIAT LEADER NEL 2021 – Per quanto concerne l’andamento delle immatricolazioni per marca, la Fiat si conferma in testa alla classifica del 2021, con complessive 223.567 auto. Secondo posto per la Volkswagen a quota 126.092 auto, seguita dalla Toyota con 84.850 vetture.

Anche in Italia si va verso lo stop alla vendita di nuove auto endotermiche dal 2035

il Comitato interministeriale per la Transizione ecologica (Cite ), composto dai ministri della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, e dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha infatti definito “le tempistiche di sostituzione dei veicoli con motore a combustione interna, decidendo, in linea con la maggior parte dei Paesi avanzati, che il phase out delle automobili nuove con motore a combustione interna dovrà avvenire entro il 2035″. Per i furgoni e i veicoli da trasporto commerciale leggeri, si parla invece di uno stop “entro il 2040”.

Il passaggio alla mobilità elettrica rimane fonte di preoccupazione per tutti i principali attori della filiera automobilistica. Anche Il Ministro Giorgetti ha ribadito come la transizione digitale e ambientale apra “scenari su cui siamo preoccupati: ci sono tante opportunità, ma anche tanti rischi. La scelta di andare verso l’elettrico ha sicuramente una conseguenza, già stimata e precisata: oltre metà della manodopera che ora lavora nella filiera dell’automotive, nel motore a combustione, non lavorerà più in quel settore”.

Si tratta, a suo avviso, di “un discorso che è giusto porre, senza però fare del terrorismo industriale”, ma avendo bene in mente che “la transizione ambientale non è soltanto rosa e fiori”. Per questo motivo, secondo Giorgetti, “si deve avere grande accortezza politica” per evitare, per esempio, di “vedere ecologisti schierarsi contro gli operai” e viceversa.

 

Stop alle vendite di endotermiche dal 2035: l’Italia chiede di rivedere il piano europeo

Il governo italiano ha intenzione di proporre alla Commissione europea una “revisione” del pacchetto Fit for 55, in particolare per la parte riguardante le emissioni del settore automobilistico e lo stop alla vendita di auto endotermiche entro il 2035. È quanto ha ribadito il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti durante un question time alla Camera dei deputati, rispondendo alle interrogazioni di alcuni deputati sull’impegno del governo nei confronti dell’intero comparto delle quattro ruote italiano. 

Serve una revisione. “Alla luce del nuovo pacchetto climatico della Ue denominato Fit for 55, tengo a precisare che, per quanto gli obiettivi della transizione siano fondamentali, al contempo va considerata l’alta vocazione industriale italiana e le caratteristiche manifatturiere del nostro sistema produttivo, che rischia di essere il più esposto rispetto a quelli dei grandi competitori industriali europei”, ha spiegato Giorgetti. “Per questo motivo, il ministero dello Sviluppo economico ritiene necessario proporre alla Commissione europea una revisione del pacchetto a fine di favorire una gestione della transizione ecologica che tenga conto delle esigenze dell’industria automobilistica italiana e gli aspetti sociali ad essa legata, tematiche anche di recente ribadite nell’ambito della conferenza di Glasgow Cop 26 dove l’Italia, insieme alla Germania, non ha condiviso le conclusioni”. 

Il Mnistro Giorgetti ha proseguito il suo intervento confermando “l’attenzione del governo verso il settore automobilistico in generale e il gruppo Stellantis, in quanto principale attore della scena italiana, e di tutto il suo indotto in particolare. “Ribadisco l’impegno a mettere in campo tutti gli interventi necessari per sostenere il settore e accompagnarlo nella sua transizione ecologica”, ha quindi concluso il ministro, facendo riferimento alla possibilità di un rifinanziamento degli incentivi già nella prossima legge di bilancio.

 

revisioni dei mezzi pesanti anche presso le officine esterne

Anche la revisione dei mezzi pesanti potrà essere svolta dalle officine esterne, come già avviene per le autovetture. È quanto prevede il decreto firmato dal Ministro delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, che di fatto attua la riforma della disciplina delle revisioni contenuta nel codice della strada. A comunicarlo è una nota dello stesso Mims.

Fino ad oggi, infatti, la possibilità di effettuare i controlli presso un’officina esterna autorizzata, in alternativa agli uffici delle Motorizzazioni, riguardava i soli veicoli a motore con capienza massima di 16 persone, compreso il conducente, o con massa complessiva a pieno carico fino a 3,5 tonnellate. Con le nuove disposizioni, anche la revisione dei mezzi con massa superiore a 3,5 tonnellate – se destinati al trasporto di merci non pericolose o non deperibili in regime di temperatura controllata – potrà essere affidata alle officine autorizzate dalla Provincia competente.

L’obiettivo di questa riforma è quello di semplificare il procedimento amministrativo in materia di revisioni. «La nuova disciplina – ha commentato il Viceministro alle Infrastrutture e Mobilità sostenibili Alessandro Morelli, con delega sulle questioni relative al codice della strada – consentirà di garantire maggiore sicurezza sulle nostre strade, a beneficio di cittadini e imprese, e di smaltire in tempi ragionevoli migliaia di pratiche pendenti negli uffici della Motorizzazione civile di tutta Italia, velocizzando le procedure per i veicoli impiegati nella catena strategica della logistica».

 

USO TARGA PROVA – CONFERMATA LA NORMATIVA

Con l’approvazione della Legge di conversione del DL Infrastrutture e Trasporti è stata confermata la norma che consente l’uso della targa prova sui veicoli immatricolati, salvaguardando l’operatività degli autoriparatori.

 

In particolare, con la disposizione di cui all’articolo 1, commi 3 e 4, viene ammessa la circolazione in prova, oltre ai veicoli non immatricolati, anche a quelli muniti di carta di circolazione per motivi connessi a prove tecniche, sperimentali o costruttive, dimostrazioni o trasferimenti, anche per ragioni di vendita o di allestimento.

 

Per l’utilizzo della targa prova resta fermo l’obbligo di copertura assicurativa, ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di responsabilità civile verso terzi.

 

Le condizioni e il numero massimo di autorizzazioni alla circolazione di prova rilasciabili ad ogni titolare verranno stabilite con Decreto del Presidente della Repubblica, da adottare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del Decreto, ai fini dell’aggiornamento del DPR 24-11-2001, n. 474 che regolamenta la circolazione di prova dei veicoli.

 

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