Bando veicoli aziendali 2024 – Regione Veneto

La Giunta regionale del Veneto ha approvato il bando “Veicoli aziendali 2024”, in collaborazione con Unioncamere Veneto, al fine di incentivare la sostituzione di veicoli altamente inquinanti con mezzi a basso impatto ambientale attraverso un contributo a fondo perduto. Il bando stanzia risorse per € 6.908.080,00.

PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA:

a partire dalle ore 10:00 del 15 aprile 2024 –  fino alle ore 12:00 del 14 giugno 2024

DESCRIZIONE DELL’INIZIATIVA
Il bando è finalizzato a incentivare le Micro, Piccole e Medie imprese aventi sede legale ed operativa in Veneto alla rottamazione di veicoli aziendali inquinanti a fronte dell’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale di categoria M1 e N1.
M1: veicoli destinati al trasporto di persone con massimo 8 posti a sedere, oltre a quello del conducente
N1: veicoli per il trasporto di cose, comprese automobili omologate autocarro, aventi massa massima non superiore a 3,5 t

L’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto in base alla massa del veicolo, alla classe emissiva e al livello di emissioni prodotte.

PER LE TABELLE CONTRIBUTI E LA MODULISTICA VAI AL SITO DELLA REGIONE VENETO: https://www.regione.veneto.it/web/ambiente-e-territorio/bando-veicoli-aziendali-2024

Le manifestazioni d’interesse dovranno essere presentate tramite la piattaforma informatica DI INFOCAMERE Re-start

Dal 1^ ottobre stesse misure antismog per Veneto, Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna

Scatteranno dal prossimo 1 ottobre le misure antismog che, per la prima volta, saranno le stesse per tutta l’area padana, come previsto dal “Nuovo Accordo per la qualità dell’aria nel bacino padano” firmato dall’Emilia-Romagna con il Ministero dell’Ambiente insieme a Lombardia, Piemonte e Veneto.

 

Quest’anno, oltre alle misure previste dal “Piano aria integrato regionale (Pair2020)” relative alla limitazione della circolazione dal lunedì al venerdì e nelle domeniche ecologiche dalle ore 8,30 alle 18,30 per le auto e i veicoli commerciali diesel fino all’euro 3 e benzina fino all’euro 1, sono previste anche misure aggiuntive da attuare in modo omogeneo nelle quattro Regioni e che saranno approvate la prossima settimana dalla Giunta regionale.

 

Il punto sulle misure antismog è stato fatto nel corso di un incontro in Regione con i rappresentanti dei Comuni con più di 30 mila abitanti e di quelli della cintura di Bologna già aderenti al Pair2020.

 

“Per la prima volta si stabiliscono misure emergenziali comuni per le quattro regioni del bacino padano- sottolinea l’assessore regionale alla Difesa del suolo e Politiche ambientali, Paola Gazzolo- che da sole rappresentano il 40% della popolazione italiana e la zona più produttiva del Paese. Stiamo lavorando insieme con serietà ma, all’impegno delle istituzioni, serve che si unisca l’impegno dei cittadini perché la qualità dell’aria è un tema che riguarda tutti. Un’aria migliore passa da comportamenti virtuosi e il rispetto delle regole è la premessa per ottenerla”.

 

Le nuove regole

Nel dettaglio sono previsti due livelli di allerta, a cui corrispondono interventi emergenziali diversi: il primo scatta dopo 4 giorni consecutivi di superamento del valore limite di Pm10, il secondo dopo 10 giorni.

Dal 1° ottobre, come previsto dal Piano aria regionale, in caso di superamento dei limiti di pm10 per 4 giorni consecutivi le restrizioni alla circolazione scattano in modo automatico dal giorno successivo e si estendono ai veicoli diesel euro 4. Inoltre, entrano in vigore misure emergenziali aggiuntive, derivanti dall’Accordo di bacino padano, che prevedono il divieto di utilizzo di stufe a biomassa legnosa con prestazioni emissive inferiori alla classe 3 stelle, in presenza di impianti alternativi; il divieto di combustione all’aperto e di spandimento dei liquami zootecnici. Il periodo di superamento di 4 giorni, anziché di 7 come negli anni precedenti, costituisce un criterio di maggior cautela per la salute dei cittadini e garantisce ancora più efficacia agli interventi.

Dopo 10 giorni consecutivi di sforamenti, invece, il divieto di utilizzo di stufe a biomassa legnosa viene esteso anche alla classe 3 stelle.

Tutte le misure emergenziali restano in vigore fino al primo giorno di aggiornamento del bollettino (il primo lunedì o giovedì successivo al giorno del blocco). Sono prorogate se i livelli rimangono superiori alla soglia.

 

 

 

 

BOLLO AGEVOLATO PER AUTO SOTTO I 30 ANNI: LA CORTE STOPPA IL VENETO

I vecchi mezzi in circolazione in Veneto, quelli dai 20 a 29 anni di vita, non potranno più godere del bollo agevolato dalla regione, ma saranno soggetti alla tassazione automobilistica ordinaria.

La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 242 del 22 novembre, che ha dichiarato incostituzionale la legge regionale  all’ art.2 (L.R. 6/2015 «Legge di stabilità regionale per l’esercizio 2015») con cui il Veneto aveva introdotto un’agevolazione fiscale per i veicoli dai venti ai ventinove anni di anzianità, in presenza di determinate condizioni.

A fronte di ciò, la giunta regionale con un provvedimento adottato nell’ultima seduta ha disposto che, per i veicoli dai venti ai ventinove anni di età con ultimo giorno di pagamento del bollo ricadente nel periodo 28.04.2015 – 22.11.2016, non vengano comunque applicate né sanzioni né interessi moratori per il ritardato versamento.

Dal 28 aprile 2015 la Regione del Veneto aveva disposto nella propria normativa l’esenzione per i veicoli dai venti ai ventinove anni di anzianità muniti di apposito certificato di interesse storico collezionistico, rilasciato da Automobilclub storico italiano (Asi), Storico Lancia, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo e Registro Italiano Veicoli Storici (Rivs)».

«Purtroppo – commenta Forcolin Vice Presidente della Regione – la nostra norma è stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale. È anche per questo che portiamo avanti la battaglia per l’autonomia: vorremmo poter decidere noi quali tributi applicare e quali no. Nel caso specifico, per tutti i veicoli di età inferiore ai trent’anni, a prescindere da qualsiasi certificazione, resta fermo l’obbligo della tassa automobilistica nella misura ordinaria e, in mancanza dei dovuti pagamenti, si dovrà procedere alle fasi di accertamento fiscale e riscossione coattiva del tributo». «Ma abbiamo ritenuto – aggiunge Forcolin -che chi non ha versato la tassa o lo ha fatto in maniera ridotta nel periodo in cui è stata in vigore la norma regionale non debba essere penalizzato ora con sanzioni o interessi moratori per il ritardato versamento della tassa».

 

Per poter procedere la Regione si sta attivando per chiedere all’Agenzia delle Entrate/Sogei, responsabile dell’archivio nazionale delle tasse automobilistiche, un nuovo codice di riduzione per consentire i pagamenti spontanei delle tasse risultate legittimamente non versate, senza sanzioni ed interessi moratori. Avvalendosi di questo codice i contribuenti potranno sanare la propria posizione tributaria presso i tabaccai, le Poste Italiane o le agenzie di pratiche auto abilitate. Invece solo tramite Infobollo e bollettino di pagamento postale nel caso debba essere regolarizzata la sola quota residua rispetto alla tassa di circolazione ridotta già versata.

 

 

 

 

 

 

fonte: ilgazzettino.it