PATENTI: RILASCIO E RINNOVO DELLA PATENTE PRECLUSO A CHI SOFFRE DI APNEE NOTTURNE

L’apnea notturna è un’alterazione o una sospensione del respiro nel corso della notte, che causa conseguenze durante il giorno sotto forma di improvvisa sonnolenza.

L’Unione Europea ha voluto che, sia in fase di rilascio sia di rinnovo della patente, i medici competenti verificassero che gli autisti non siano affetti da tale patologia.
Lo scorso 22 dicembre con un decreto del ministero delle infrastrutture e dei trasporti l’Italia si è adeguata a queste indicazioni prevedendo che “la patente non deve essere né rilasciata né rinnovata a candidati o conducenti affetti da disturbo del sonno causati da apnee ostruttive notturne” e stessi limiti scattano pure in casi di gravi affezioni neurologiche.

La commissione medica locale, anche avvalendosi di visite specialistiche, “può autorizzare la guida in relazione allo stato evolutivo e alle capacità funzionali possedute, previa valutazione della compatibilità della sintomatologia sensitiva sensoriale, motoria e del trofismo muscolare”. anche se in tali casi la validità della patente di guida non può essere superiore a due anni”.

A preoccupare sono soprattutto le statistiche, che quantificano la diffusione di tali occlusioni notturne in percentuali elevate, vicine al 20%.

 

 

 

“MULTE A STRASCICO” AMMESSE: IL MINISTERO DA’ IL VIA LIBERA ALLO STREET CONTROL

Le multe per divieto di sosta elevate con il sitema Street Control sono valide. Così si è pronuciato il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sulle famigerate sanzioni “a strascico” elevate con l’utilizzo delle telecamere montate sulle pattuglie.

 

Il nuovo meccanismo è infatti basato su telecamere posizionate sul tetto delle pattuglie, che possono  leggere le targhe dei mezzi posteggiati in divieto di sosta mentre la pattuglia dei vigili percorre le vie cittadine. Con lo stesso sistema è possibile rilevare e far scattare verbali immediati anche per irregolarità nelle assicurazioni e furti.

 

Il Mnistero con il parere 4.851/2015 ammette questa nuova tecnologia purchè siano rispettate alla lettere le procedure previste.

 

le contestazioni in differita per le auto devono, infatti, avere la convalida: gli agenti devono controllare i fotogrammi delle prove compilare l’infrazione spedirla via posta e verificare che chi commette l’infrazione non sia all’interno del veicolo durante il passaggio radente: in tal caso, infatti, la legge prevede l’obbligo di contestare immediatamente l’infrazione.

Le videocamere sull’auto della polizia locale riprendono e fotografano le targhe dei mezzi in strada, nel raggio di 20 metri, e poi inviano tutto a un tablet in uso a un vigile. tutto avviene quindi attraverso un tablet a disposizione dell’agente che, riscontrata l’irregolarità, verifica che il verbale sia corretto e fa partire la procedura che porterà alla notifica della multa direttamente a casa dell’automobilista.

 

 

 

 

 

AUMENTANO I PEDAGGI AUTOSTRADALI NEL 2016

Il 30 dicembre 2015, il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, ha firmato i decreti che stabiliscono gli “adeguamenti” che entreranno in vigore il 1° gennaio. Il ministero precisa che l’aumento medio sarà dello 0,86%, ma alcune società (come Autostrade per l’Italia) aumenteranno dell’uno percento, mentre altre non subiranno (per ora) incrementi. Secondo l’Istat, il tasso d’inflazione italiano è aumentato a novembre 2015 dello 0,2%.

Ma il mancato aumento di queste ultime potrebbe essere provvisorio perché, spiega una nota del ministero, “per tutte le società per le quali è in fase di aggiornamento il relativo Piano Economico Finanziario, gli aumenti tariffari sono stati provvisoriamente sospesi, posticipandone l’eventuale adeguamento all’approvazione dei suddetti piani.

 

Ecco l’elenco delle variazioni dei pedaggi a gennaio 2016 comunicato dal ministero dei Trasporti:

 

•              ATIVA S.p.A. 0,03%;

•              Autostrade per l’Italia S.p.A. 1,09%;

•              SATAP Tronco A4 S.p.A. 6,50%;

•              Strada dei Parchi S.p.A. 3,45%;

•              TEEM 2,10%;

•              Pedemontana Lombarda 1,00%

 

 

 

 

 

Scende il prezzo al barile del petrolio ma non la benzina

Continua a scendere il prezzo del petrolio, ma, nonostante le nuove quotazioni, i listini dei prezzi alla pompa restano stabili e in alcuni casi addirittura sono in salita.

La vecchia questione è tornata alla ribalta in questi giorni per la denuncia del Codacons che ha annunicato un doppio ricorso sulla questione: uno alla Commissione Europea, l’altro all’Antitrust italiano.

L’associazione fa sapere che le quotazioni del petrolio hanno toccato i minmi dal 2009 ma nonostante questo calo vertiginoso l’Italia è ancora ai vertici nella classifica europea per i prezzi di gasolio e benzina: La media si aggira attorno a 1,340 euro al litro per il gasolio e di 1,475 per un litro di benzina. Peggio di noi solo il Regno unito ed i Paesi Bassi, paesi che tuttavia presentano un reddito più elevato rispetto al nostro. in media il costo in Italia è del 20% in più per la benzina e di circa il 18% in più per il gasolio.

Sui prezzi pesano una tassazione elevata ed una certa lentezza nell’allineamento delle pompe rispetto al variare delle quotazioni del greggio al barile.

 

 

Piano neve: circolare del Ministero dell’Interno sulla gestione della viabilità

Il Ministero dell’Interno nei giorni scorsi ha  emanato il “Piano Neve” che illustra le misure per una gestione quanto più efficace della viabilità nella stagione invernale e delle emergenze determinate da precipitazioni nevose.

Il piano di Viabilità Italia con la programmazione della gestione delle strade e autostrade durante la stagione invernale e delle eventuali emergenze dopo precipitazioni nevose, contiene:

  • la mappatura aggiornata delle aree e dei nodi della rete autostradale più esposti a criticità derivanti da precipitazioni nevose;
  • l’elenco delle tratte stradali ed autostradali dove è obbligatorio l’uso di pneumatici invernali o avere a bordo le catene da neve;
  • le “Linee guida” attraverso le quali, grazie ai codici colore di allerta neve, possono essere individuati i provvedimenti e gli interventi operativi in caso di previsioni atmosferiche avverse o per criticità della viabilità durante le nevicate;
  • il dettaglio delle tratte autostradali e le aree di stoccaggio, sull’autostrada o all’esterno di essa, dove possono fermarsi temporaneamente i mezzi pesanti con massa a pieno carico superiore alle 7,5 t. per scongiurare il rischio che possano sbandare ed ostacolare il transito degli altri mezzi e, a causa delle complesse operazioni di recupero, determinare il blocco del traffico anche per lungo tempo;
  • le azioni di competenza di tutti gli attori istituzionali coinvolti.

 

I punti principali della pianificazione permettono:

  • il monitoraggio continuo delle previsioni atmosferiche elaborate dal Dipartimento della protezione civile, per poter mettere in campo uomini e mezzi adeguati ai livelli di allerta e pronti a gestire la viabilità;
  • interventi tecnici sulle strade, dal trattamento preventivo con gli spargisale allo sgombero della neve;
  • la verifica delle condizioni della strada e del traffico, per attivare tempestivamente i provvedimenti di fermo temporaneo dei mezzi pesanti o deviazioni su percorsi alternativi;
  • il potenziamento dell’attività di comunicazione sulle condizioni di percorribilità delle strade e per i necessari avvisi all’utenza, sia sui pannelli a messaggio variabile dislocati lungo la rete, che attraverso il Centro di coordinamento informazioni per la sicurezza stradale (Cciss), Isoradio, gli organi d’informazione radio-televisivi locali, e da quest’anno anche tramite la nuova app “My Way Truck”.

 

A chi viaggia è rivolto l’invito ad un comportamento responsabile, a partire dall’equipaggiamento del veicolo – con catene da neve a bordo o pneumatici invernali montati – nelle strade ed autostrade dov’è obbligatorio, a rispettare le norme di comportamento improntate alla massima prudenza e ad osservare la segnaletica fissa o mobile dislocata nelle aree di approssimazione ai punti di criticità.

 

Tutte le info sulle condizioni di percorribilità di strade,  autostrade e ferrovie disponibili:

chiamando il numero gratuito 1518 del Cciss;
ascoltando le trasmissioni di Isoradio (FM 103.3) ed i notiziari di Onda verde (su Radio 1, 2 e 3);
consultando il sito www.cciss.it e mobile.cciss.it da smartphone e palmari;
utilizzando le applicazioni gratuite ”iCCISS” e “My Way Truck”;
consultando i siti web www.fsnews.it, www.fsitaliane.it, www.rfi.it e www.trenitalia.com

 

SCARICA QUI LA DISCIPLINA NORMATIVA VIABILITA’

 

SCARICA QUI LE LINEE GUIDA DELLA PIANIFICAZIONE INVERNALE

 

 

 

 

 

 

REVISIONI TRATTORI AGRICOLI A PARTIRE DAL 1.1.2016

Un Decreto del Ministero dei Trasporti prevede la revisione generale periodica delle macchine agricole ed operatrici.

 

Il decreto, in sintesi, stabilisce che la revisione generale ha una periodicità di cinque anni per le macchine agricole e per le macchine operatrici di cui all’artt. 57 e 58 del Decreto Legislativo 30 aprile 1992 n. 285 (Macchine agricole).

 

Le macchine agricole sono:

 

a) trattori agricoli così come definiti nella Direttiva n. 2003/37/CE del 26 maggio 2003 e successive modificazioni ed integrazioni;

 

b) macchine agricole operatrici semoventi a due o più assi;

 

c) rimorchi agricoli aventi massa complessiva a pieno carico superiore a 1,5 tonnellate e con massa complessiva inferiore a 1,5 tonnellate, se le dimensioni di ingombro superano i 4,00 metri di lunghezza e 2,00 metri di larghezza

 

I trattori agricoli (lettera a) a far data dal 31 dicembre 2015 seguiranno questo calendario di revisione obbligatoria:

–       trattori agricoli immatricolati entro il 31 dicembre 1973 – Revisione entro il 31 dicembre 2017

–       trattori agricoli immatricolati dal 1 gennaio 1974 al 31 dicembre 1990 – Revisione entro il 31 dicembre 2018

–       trattori agricoli immatricolati dal 1 gennaio 1991 al 31 dicembre 2010 – Revisione entro il 31 dicembre 2020

–       trattori agricoli immatricolati dal 1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2015 – Revisione entro il 31 dicembre 2021

–       trattori agricoli immatricolati dopi il 1 gennaio 2016 – Revisione al 5° anno entro la fine del mese di prima immatricolazione.

 

Le macchine agricole (lettera b) e i rimorchi agricoli (lettera c) saranno sottoposte a revisione a far data dal 31 dicembre 2017.

 

Le macchine operatrici (così come definite nell’art. 2 del decreto in esame) faranno la revisione a far data dal 31 dicembre 2018.

 

Per quanto riguarda le modalità della revisione, l’articolo 5 del decreto in esame, demanda ad un decreto Ministero Trasporti e Ministero Politiche Agricole, con la possibilità di effettuarle mediante unità mobili. Ad oggi, non risulta essere stato ancora emanato.

 

 

 

 

 

PNEUMATICI INVERNALI 2015. MOLTI AUTOMOBILISTI NON SONO ANCORA BEN INFORMATI

Secondo una ricerca della Goodyear nel Nord Italia, il 41% degli automobilisti non sa che le ordinanze entrano in vigore dal 15 novembre al 15 aprile e che la sostituzione può essere effettuata tra il 15 ottobre e il 14 novembre. Inoltre 1 su 2 ammette di aver mantenuto anche in estate i pneumatici invernali, col rischio di incorrere in sanzioni e oltre che compromettere le prestazioni del mezzo e sopratutto la sicurezza.

I pneumatici invernali non sono partocolarmente adatti alle elevate temperature estive:lo spazio di frenata viene infatti allungato.

 

Come per gli ultimi anni ricordiamo che dal 15 novembre è obbligatorio aver equipaggiato la propria vettura con pneumatici invernali, ma quasi la metà degli intervistati (47%) non sa che un pneumatico invernale, per essere definito tale, deve essere identificato dalla marcatura M+S, cioè Mud + Snow ovvero fango + neve.

 

1 automobilista su 3 non conosce i pneumatici “quattro stagioni”, che pur rappresenta un valido compromesso che permette di dotarsi di un unico treno di pneumatici, e poter affrontare condizioni invernali e viaggiare sicuri e rispettosi delle normae nazionali in vigore.

 

Questa scelta può essere una valida (ed economica) alternativa per tutti i possessori di automobili di cilindrata piccola o media, vetture che  spesso vengono utilizzate per percorre pochi chilometri ( meno di 10.000 km annui), prevalentemente nelle città e come seconda auto di famiglia.

 

 

 

 

Carrozzerie: vinta la prima battaglia!

APPROVATO ALLA CAMERA IL NUOVO DISEGNO DI LEGGE SULLA CONCORRENZA, ADESSO PASSERA’ IN SENATO

 

Grazie anche al nostro intervento e alle nostre pressioni nei confronti di parlamentari di tutti gli schieramenti politici, abbiamo ottenuto una prima significativa vittoria:

 

le commissioni hanno cancellato, tra le condizioni, quella che prevedeva di  far riparare la macchina dopo un incidente in una carrozzeria convenzionata, che tanto preoccupazione aveva suscitato agli artigiani del settore.

 

RESTA QUINDI FERMA LA FACOLTÀ PER TUTTI GLI L’ASSICURATI DI OTTENERE L’INTEGRALE RISARCIMENTO PER LA RIPARAZIONE DEL PROPRIO VEICOLO DANNEGGIATO RIVOLGENDOSI AD IMPRESE DI AUTORIPARAZIONE DI PROPRIA FIDUCIA

 

Per quanto riguarda le altre questioni resta confermato che la scatola nera dovrà essere installata a spese della compagnia,  sono previste sanzioni più pesanti per le compagnie assicurative che si rifiutano o eludono gli obblighi a contrarre e a rinnovare una polizza (fino a 15mila euro) e per quelle che non applicano gli sconti obbligatori (fino a 40mila euro). Le imprese di assicurazioni dovranno inoltre praticare uno sconto significativo a chi contragga più polizze assicurative di veicoli in possesso se per ogni singola polizza è prevista la guida esclusiva. Per gli automobilisti che non hanno incidenti da un quinquennio, che montano la scatola nera e che vivono nelle aree dove la loro polizza assicurativa è più alta della media, ci sarà  uno sconto ch dovrà allineare il costo alla polizza media delle altre regioni.

 

RESTA FERMO IL NOSTRO IMPEGNO A VIGILIARE ED INTERVENIRE AFFINCHE’, ANCHE IN SENATO, SI OTTENGA IL MEDESIMO RISULTATO

 

 

 

Ddl Concorrenza 2015 su RC auto: critiche dai Carrozzieri

Le nuove norme in materia di RC auto introdotte dal Governo con il recente Ddl Concorrenza, ideato per far calare le tariffe e aprire spazi di mercato, non piacciono. Queste norme mettono in serio rischio i diritti degli automobilisti e consegnano il mercato delle riparazioni in mano alle lobby assicurative.

Ricordiamo che il Ddl Concorrenza ha introdotto l’obbligo di praticare sconti significativi sulle tariffe RC auto se, al momento di stipulare una polizza di assicurazione online o tradizionale, si accettano clausole finalizzate al contrasto delle frodi (installazione della scatola nera e di rilevatori del tasso alcolemico, ispezione preventiva dei veicoli, risarcimento presso officine convenzionate). Altre novità riguardano l’obbligo, in caso di sinistri con soli danni alle cose, di indicare i testimoni non oltre il momento della denuncia, oltre alla possibilità di recesso dalle polizze accessorie allo scadere della polizza principale.

Gli effetti di tali norme saranno assolutamente negativi. Innanzitutto il risarcimento in forma specifica getterà l’automobilista danneggiato fra le braccia del carrozziere convenzionato con le compagnie, che dovrà lavorare alla manodopera imposta dalle imprese. Risultato: auto riparate male e in fretta, e con gravissimo pregiudizio dei diritti degli automobilisti, che non potranno più scegliere liberamente di rivolgersi al carrozziere di fiducia. Ed effetti devastanti per la sicurezza stradale: vetture rimesse in sesto alla meno peggio che circoleranno per le nostre strade.

Critiche anche alla norma che prevede l’abolizione della cessione del credito al carrozziere indipendente. In questa maniera l’automobilista non potrà più farsi aiutare da un esperto del settore RC auto, ma se la vedrà direttamente con la compagnia in uno scontro francamente iniquo: da una parte un consumatore che non sa nulla di RC auto e dall’altra un “gigante” assistito da un team di legali pronti a tutto.

 

Diesel ed emissioni: è scontro

Alcuni amministratori locali vogliono bandire le auto diesel, mentre sono in arrivo nuove modalità di rilevamento delle emissioni.

SUL BANCO DEGLI IMPUTATI – Non c’è pace per il diesel. Fanno notizia i progetti di sindaci di grandi città che vogliono bandire le auto diesel dalle strade urbane (ha cominciato a parlarne Parigi, ha seguito l’input Londra e l’idea sta facendo rapidi proseliti). Ma a mettere sotto una cattiva luce i motori diesel non sono solo le iniziative dei sindaci. Non da meno sono le prospettive relative alle future modalità di rilevamento e misurazione degli scarichi, per i consumi e le emissioni. Da tempo nel mondo c’è polemica contro il sistema attuale che con prevede rilevamenti solo sul banco a rulli, con le auto che vengono analizzate sulla base di un ciclo di funzionamento che risulta molto lontano dall’uso reale delle automobili. Uno studio di due anni è arrivato alla conclusione che tra i rilevamenti di omologazione e la realtà dell’uso corrente delle auto c’è una differenza di circa il 33%.

NORME SEMPRE PIÙ SEVERE – Le cose però dovrebbero cambiare dal 2017, quando dovrebbero entrare in funzione nuove modalità più simili all’uso più diffuso. Ciò inquieta i costruttori di auto in generale, perché si calcola che con il nuovo regolamento i valori di consumi ed emissione saranno superiori di oltre il 10%. Ciò vorrebbe dire che il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalle norme europee in materia di riduzione delle emissioni di CO2 sarebbe molto difficile; e qualcuno dice impossibile (vedi l’amministratore delegato del gruppo PSA Carlos Tavarez, in un’audizione davanti alla commissione parlamentare francese che si occupa dell’ambiente). In pratica tutto ciò si tradurrebbe nella necessità di intervenire massicciamente nella ricerca per migliorare ancora i motori. Tutto questo a fronte di nuovi grandi investimenti; la stima fatta dagli analisti è di un costo aggiuntivo di circa 400 euro per vettura.

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