Addio ai negozi di autoricambi? L’assalto è iniziato

In Italia su eBay un accessorio e ricambio auto venduto ogni 5 secondi. Stesso discorso su Amazon. Cambia il modo di curare e riparare l’automobile

 

Ok, forse è presto per trarre conclusioni. E non è detto che nel mondo degli autoricambi succederà quello che è successo con i negozi di dischi o con le librerie. Però la strada sembra proprio quella: in Italia su eBay oggi si vendono un accessorio o un ricambio auto ogni 5 secondi. Stesso discorso per Amazon…

La distribuzione in questo settore cambia pelle e rischia di cambiare volto anche il mondo dell’auto. Perché la rete non conosce barriere e oltre ai colossi eBay e Amazon ci sono poi centinaia di specialisti all’estero che spediscono componenti anche in Italia.

Ma, tanto per capire le dimensioni del fenomeno, basta dire che solo su eBay.it – comunque il primo marketplace in Italia – ci sono oltre 46 milioni di articoli nuovi appartenenti alla categoria “Veicoli: ricambi e accessori” in vendita in ogni momento

L’evoluzione del mercato della distribuzione dipende anche da un fatto: gli accessori e i ricambi per auto e moto sono tra le categorie di prodotto più gettonate online, con un obiettivo preciso: risparmio. E nel mondo dei ricambi, come sanno bene gli autoriparatori e gli appassionati, cercare il minor prezzo possibile è spesso difficile: quando si trova il pezzo mancante non si può andare troppo per il sottile, bisogna prenderlo. On line invece no. Si può cercare ancora e scegliere un prezzo più basso.

E impressiona anche il trend di crescita: nei mesi interessati dal cambio gomme – sempre secondo eBay Italia – sono stati venduti 27 treni all’ora con una crescita del 70% rispetto agli altri periodi dell’anno.

“Per quanto riguarda le vendite, il 2017 è stato dominato, dal punto di vista dei ricambi auto, dagli articoli per la carrozzeria esterna, luci e frecce e articoli per interni. E i ricambi moto? In questo caso riscuotono molto successo i pezzi per l’impianto elettrico e per l’accensione, quelli per la carrozzeria e il telaio, luci e frecce” concludono ad eBay Italia

 

 

ARTICOLO DI VINCENZO BORGOMEO

 

 

 

 

 

RICAMBI AUTO FALSI: CRESCE IL MERCATO ONLINE

Più di 1,6 milioni di sequestri solo tra il 2014 e i primi mesi del 2016. Un mercato del falso che – stimano i componentisti tedeschi – solo online cresce del 10% l’anno. Pastiglie e dischi freni (per auto e moto), cinghie, tenditori e pompe acqua, fari, fanali e luci targa, pistoni, cuscinetti motore, alternatori, motorini d’avviamento. Sino a candele, candelette, spazzole tergicristallo e persino testine sterzo, frizioni, copriruota e loghi.

Sono meno pret a porter di scarpe, borse e valigie, ma è un giro d’affari che cresce a vista d’occhio, nei volumi e nei valori quello dei ricambi d’auto contraffatti, falsi che nella maggior parte (e peggiore) delle ipotesi, non hanno mai superato un controllo qualità o di conformità rispetto agli standard di sicurezza. E che rischiano di essere la causa (non sempre facile da provare) di molti incidenti stradali. Appena una settimana fa, il maxi-sequestro in Piemonte, per un valore di 6 milioni di euro.

 

Secondo i dati Siac della Guardia di Finanzia, forniti da Anfia –l’Associazione dei produttori della componentistica auto – tra il 2014 e il marzo 2016 sono stati oltre 1,6 milioni i pezzi sequestrati tra parti meccaniche, accessori e dispositivi elettrici per auto, moto e bici. Puglia (circa 773mila pezzi) e Lombardia (607mila) le regioni che guidano la classifica delle confische. Seguite da Veneto (oltre 91.400) e Sicilia (circa 37mila).

Tante opportunità di vendita legale – ma anche una sponda alla contraffazione – l’ha data il web. Su eBay si vendono, ogni ora, 203 pezzi di ricambio auto, 78 accessori, 17 pneumatici e 10 sistemi antifurto con “sconti” medi del 20 per cento.

 

«In rete – spiega a Paolo Vasone, responsabile Aftermarket di Anfia – si possono trovare pezzi originali e ricambi generici anche di ottima qualità. Ma è pieno di imitazioni degli originali difficili da distinguere, prodotti non omologati, senza certificazioni di qualità dei materiali e di sicurezza, altri con certificazioni ma fasulle e false etichette Ce, sino a prodotti palesemente contraffatti e venduti in confezioni che imitano alla perfezione il packaging delle grandi case produttrici, per ingannare l’acquirente in buona fede. Prezzi troppo bassi dovrebbero allarmare. Ma la crisi ha accentuato le esigenze di risparmio e il “fai da te”». Prodotti che non arrivano solo dalla Cina, ma anche da Vietnam, Thailandia e Filippine. E spesso transitano dagli Emirati .

 

 

L’anno scorso, è scesa in campo anche Asconauto (l’associazione dei consorzi dei concessionari d’auto): «Da un lato – ha sottolineato il vicepresidente Giorgio Boiani – nel 2016, l’opera di sensibilizzazione avviata tra i nostri autoriparatori ha fatto registrare una vendita di ricambi originali superiore del 12% sul 2015 e pari a oltre 500 milioni di euro di originali fatturati. Dall’altro, stiamo lavorando insieme ad Anfia e al ministero dello Sviluppo economico per studiare strategie di contrasto». Come un sistema di monitoraggio delle violazioni online su contraffazione di brand.

In Italia (che con la Germania ha il mercato del falso più fiorente), il traffico dei ricambi non omologati e privi del marchio Ce vale 120 milioni di euro, pari al 15% di tutti i ricambi venduti ogni anno in Ue. Mentre da un’indagine della Polstrada, su 10mila vetture controllate, circa il 3% è risultato avere pneumatici falsificati. Tra i pezzi più contraffatti , i dischi dei freni (18%), seguiti dalla tiranteria sterzo (17%), le pastiglie dei freni (16%), i ricambi del motore (16%), i filtri (4%) e le pompe dell’olio (4%).

 

 

 

 

Articolo di Laura Cavestri – sole24ore.com