Autostrade: nuovi bandi per realizzare una rete di almeno 100 stazioni di ricarica elettrica

Autostrade per l’Italia accelera sull’elettrico. E dopo aver installato due anni fa una rete di ricariche veloci, basata su colonnine da 300 kW identificate con il brand Free to X, adesso diventa il primo concessionario autostradale a pubblicare la sollecitazione di manifestazione di interesse del primo lotto per l’affidamento dei servizi di ricarica elettrica per veicoli nelle Aree di Servizio e quindi di fatto apre la porta ad altre reti di operatori specializzati.

Il primo lotto interessato è costituito da otto Aree di Servizio dislocate su tutta la rete di Aspi. Si tratta di S.Nicola Ovest, Teano Est, S.Pelagio Est, Verbano Ovest, Montepulciano Est e Ovest, Le Saline Est e Ovest. In seguito, nel corso del 2024, saranno bandite le gare per i lotti successivi per rendere più capillare le stazioni di ricarica nelle Aree di Servizio di competenza di Aspi. L’obiettivo è di arrivare a circa 100 centri di ricarica al 100% green, che si aggiungeranno alle ricariche già realizzate.

Le nuove stazioni dovranno avere colonnine HPC (High power charging) con potenza di almeno 150kW ciascuna e contemplare stalli dedicati alla carica in corrente alternata.

Le procedure competitive prevederanno una prima fase di qualifica di operatori specializzati e una seconda di valutazione delle offerte proposte. 

Gli interessati potranno partecipare alle procedure competitive attraverso un portale creato ad hoc scaricando la documentazione necessaria dalla sezione pubblica «Bandi e Avvisi». 

L’affidamento, mediante procedura competitiva, riguarderà la costruzione e gestione delle Stazioni di Ricarica da parte di operatori specializzati. Operatori che, in veste di Charging Point Operator (CPO), dovranno rendere interoperabili tutte le ricariche ai Mobility Service Provider (MSP) che ne faranno richiesta.

AUTOSTRADE PIU’ CARE DA GENNAIO

Dal 1° di gennaio sono aumentati i pedaggi autostradali, così come consente il decreto ministeriale che li distribuisce e li quantifica in base al livello degli investimenti effettuati dai singoli concessionari e ad altri parametri. Così, se l’aumento medio complessivo è dello 0,77%, in molte tratte diventa molto più consistente.

 

Il maggior incremento spetta alla  Brebemi che collega Milano con Brescia e segna un +7,88%, anche se ai possessori di Telepass Family o Business viene confermato lo sconto del 15%. A seguire c’è la Satap, la Torino-Milano con un aumento del 4,60%.

 

Le altre tratte in cui vi sono gli aumenti:

A21 Torino-Piacenza + 0,85%;
Ativa Torino-Aosta +0,88%
Venezia-Trieste +0,86%
Brescia-Padova +1,62%
Autostrade per l’Italia + 0,64%
Consorzio autostrade Venete +0,45%
Parma-La Spezia +0,24%
Milano-Serravalle (comprese le tangenziali milanesi) +1,5%
Tangenziale di Napoli +1,76%
Raccordo della Valle d’Aosta +0,90%
Autostrada Tirrenica +0,90%
Torino-Savona +2,46%
Strada dei Parchi (A24-A25: Roma-Teramo e Roma-Pescara) +1,62%
Tangenziale est esterna di Milano +1,90%
Pedemontana Lombarda +0,90%.
Fanno eccezione invece una serie di autostrade in cui non scatta l’aumento. Parliamo in particolare della Asti-Cuneo, dell’Autobrennero, del Consorzio autostrade siciliane, delle autostrade Centro Padane (Piacenza-Brescia), dell’Autofiori (Savona-Ventimiglia), dell’autostrada Ligure Toscana, delle Autostrade Meridionali (A3 Napoli-Salerno), della Sitaf (Torino-Bardonecchia).

 

 

 

 

fonte: uominietrasporti.it

 

 

 

 

DA MARTEDÌ 15 NOVEMBRE RITORNA L’OBBLIGO DI AVERE PNEUMATICI DA NEVE O CATENE BORDO SULLA RETE AUTOSTRADALE

Dall’obbligo sono esclusi i ciclomotori a due ruote ed i motocicli che potranno circolare solo in assenza di ghiaccio o neve sulla strada e di fenomeni atmosferici nevosi in atto.

Per tutti gli altri mezzi, sia che si tratti di veicoli pesanti o leggeri, in transito che transiteranno sulle autostrade vi sarà l’obbligo di adeguamento alla norma.

L’ordinanza prevede che nel periodo  fra il 15 novembre 2016 e il 15 aprile 2017, i veicoli in transito sulla rete autostradale siano dotati di pneumatici invernali su tutte le 4 ruote, o abbiano le catene a bordo. Per  I veicoli con quattro ruote motrici è previsto l’obbligo di montare le catene sugli pneumatici posteriori.

La misura adottata con l’ordinanza ha carattere precauzionale, al fine di ridurre in caso di precipitazioni nevose, i disagi causati da veicoli sprovvisti di catene o pneumatici da neve che potrebbero ostacolare sia la circolazione che la pulizia delle tratte autostradali. basta che un mezzo pesante o una serie di vetture si mettano di traverso, creando code e rallentamenti, per impedire ai mezzi della manutenzione di effettuare il loro lavoro.

I tratti autostradali gestiti da Autovie Venete interessati dal provvedimento sono: in A4 dal Terraglio (A57 tangenziale di Mestre) fino a Sistiana; in A28 da Portogruaro all’interconnessione con la A27 (Conegliano); in A23 da Udine Sud fino all’interconnessione con la A4 (Palmanova) e infine, l’intera A34 da Villesse a Gorizia.

Da qualche giorno è possibile notare sui pannelli a messaggio presenti sull’autostrada A4 Venezia-Trieste, sulla A28 Portogruaro-Conegliano, sulla A23 Palmanova-Udine e sulla A34 Villesse-Gorizia.

“Le gomme invernali e le catene fanno la loro parte”, spiega Autovie Venete in un comunicato, “Autovie si impegna a prevenire la formazione del ghiaccio e a pulire tempestivamente il manto stradale in caso di precipitazioni nevose, ma per un viaggio sicuro – in condizioni meteo difficili – è fondamentale adottare uno stile di guida prudente e responsabile”.

 

 

 

 

Moto: continua la campagna per la revisione del pedaggio autostradale

L’Italia – hanno sottolineato FMI e ANCMA – è uno dei pochissimi paesi in Europa dove il pedaggio motociclistico (peraltro con tariffazione molto alta) è equiparato a quello delle auto, con il risultato che qualunque moto paga la stessa cifra di un SUV ben più grande in dimensioni e potenza. Nei paesi europei dove le autostrade sono a pagamento, le tariffe praticate ai motociclisti sono – con poche eccezioni – più basse, in molti casi dimezzate rispetto ai pedaggi nostrani”.

La richiesta che FMI e ANCMA hanno formulato all’Autorità dei Trasporti è stata quella di verificare, attraverso un’interlocuzione con i concessionari autostradali e il Ministero dei Trasporti – che in Italia è il soggetto concedente – se vi siano le condizioni per creare una tariffazione a parte per i veicoli a due ruote a motore, che sono di gran lunga meno invasivi dal punto di vista degli spazi occupati e dell’inquinamento e che svolgono in generale un ruolo importante nella riduzione del traffico. Il presidente dell’Autorità dei Trasporti, ascoltate le argomentazioni esposte da ANCMA ed FMI, si è reso disponibile ad un approfondimento della questione, attraverso i procedimenti previsti da ART.

“Siamo convinti che la creazione di una tariffa dedicata alle due ruote, favorirebbe la circolazione delle moto sulle autostrade, con vantaggi che si rifletterebbero tanto sull’industria motociclistica nazionale, che rimane la più importante d’Europa, quanto sugli stessi concessionari autostradali, che vedrebbero compensata automaticamente la rimodulazione dei pedaggi” ha dichiarato Corrado Capelli, presidente di ANCMA. “Le autostrade sono di gran lunga le strade più sicure per noi motociclisti. Una tariffa differenziata ne favorirebbe l’utilizzo, dando così un contributo alla sicurezza per le due ruote a motore. In fondo, quello che chiediamo è di essere equiparati al resto dell’Europa” ha concluso il presidente della FMI Paolo Sesti.

 

 

 

 

AUMENTANO I PEDAGGI AUTOSTRADALI NEL 2016

Il 30 dicembre 2015, il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, ha firmato i decreti che stabiliscono gli “adeguamenti” che entreranno in vigore il 1° gennaio. Il ministero precisa che l’aumento medio sarà dello 0,86%, ma alcune società (come Autostrade per l’Italia) aumenteranno dell’uno percento, mentre altre non subiranno (per ora) incrementi. Secondo l’Istat, il tasso d’inflazione italiano è aumentato a novembre 2015 dello 0,2%.

Ma il mancato aumento di queste ultime potrebbe essere provvisorio perché, spiega una nota del ministero, “per tutte le società per le quali è in fase di aggiornamento il relativo Piano Economico Finanziario, gli aumenti tariffari sono stati provvisoriamente sospesi, posticipandone l’eventuale adeguamento all’approvazione dei suddetti piani.

 

Ecco l’elenco delle variazioni dei pedaggi a gennaio 2016 comunicato dal ministero dei Trasporti:

 

•              ATIVA S.p.A. 0,03%;

•              Autostrade per l’Italia S.p.A. 1,09%;

•              SATAP Tronco A4 S.p.A. 6,50%;

•              Strada dei Parchi S.p.A. 3,45%;

•              TEEM 2,10%;

•              Pedemontana Lombarda 1,00%