RC AUTO, ARRIVA IL “CONTRATTO BASE”: IL NUOVO PROVVEDIMENTO È IN VIGORE

Il tanto discusso, ma atteso, “contratto base” in materia di RC Auto è stato promulgato dal MISE, il Ministero dello Sviluppo Economico, ed è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 17 giugno 2020 (n.152). E’ entrato in vigore dal 2 luglio 2020.

Il contratto base era stato introdotto da un decreto di cinque anni fa (il numero 179 del 2012), ma in tutto questo periodo i suoi contenuti non sono mai stati né determinati né specificati.
Questo tipo di contratto, in sintesi, permette ai consumatori di conoscere in modo più chiaro e limpido cosa copre la propria polizza, ma soprattutto quanto costa e quanto verrebbe a costare se aggiungesse qualche altra clausola.

Ma cosa deve contenere il nuovo Contratto base? Nel nuovo contratto base, che le compagnie saranno obbligate ad offrire, è previsto in maniera chiara innanzitutto il contenuto minimo per l’adempimento dell’obbligo di assicurazione RC auto che dovrà contenere i seguenti elementi: l’oggetto del contratto, le ipotesi di esclusioni della copertura assicurativa e la rivalsa, le ipotesi di dichiarazioni false e reticenti del contraente, la necessità di comunicare all’assicurazione le condizioni di aggravamento del rischio assicurativo, l’estensione territoriale dell’assicurazione, la durata e la decorrenza della polizza, le vicende del contratto in caso di trasferimento della proprietà del veicolo, l’attestazione dello stato di rischio, le modalità di denuncia di sinistro, le modalità di gestione delle controversie, le condizioni per l’applicazione del Bonus Malus. Nel contratto base, separatamente, vanno previste le condizioni aggiuntive che l’assicurato può richiedere, le clausole limitative e di ampliamento della copertura assicurativa che possono avere incidenza sull’ammontare del premio.

Con il nuovo Decreto le compagnie sono, di fatto, obbligate a presentare l’offerta della polizza anche online. Nel caso in cui la compagnia non avesse un sito web ufficiale, dunque, sarebbe costretta ad adempiere alla richiesta, creando un portale e permettendo al cliente di prendere visione del contratto in tutte le sue clausole e/o condizioni. A questo punto, poi, il cliente deciderà come procedere.

Nel contratto base, infine, non è prevista, quindi è esclusa, la possibilità di inserire clausole che eventualmente limitino il risarcimento qualora il consumatore si avvalga di riparatori di fiducia.

Si spera che il tanto atteso “contratto base”, andrà a favorire la libera concorrenza andando nella direzione dell’abbattimento dei costi dei premi. Si attende ora quanto prima  una rapida predisposizione da parte del MISE del Modello elettronico di preventivo che permetterà nel concreto di rendere operativa la norma (comunque difficilmente prima di gennaio 2021…).