Il camion come un drone: si guida da remoto

Prototipi già funzionanti grazie ad una tecnologia realizzata dalla Scania: sarà utile anche per dare assistenza ai mezzi pesanti a guida autonoma

 

Dal mondo dei giochi alla realtà: i giganteschi camion ora si possono guidare da remoto, come nei simulatori di guida o nei modellini radiocomandati. La tecnologia è stata messa a punto dalla Scania ma ovviamente per fini tutt’altro che ludici: in ballo c’è la possibilità di aumentare enormemente la sicurezza dei trasporti pesanti.

Prima regalando assistenza agli autisti in difficoltà (immaginate un pilota che ha un malore e che può venire sostituito in tempo reale da un operatore che guida in camion da remoto) e poi, un domani, magari aiutando vigilando da lontano mezzi a guida completamente autonoma, progettati per affrontare le situazioni di traffico più complesse. Nel caso in cui questi veicoli riscontrino un problema però, è necessario che entrino in azione sistemi di controllo remoto.

 

Di certo, futuro o no, i primi prototipi della Scania, realizzati in collaborazione con Ericsson, funzionano egregiamente: grazie alla tecnologia 5G, gli ingegneri sono ora in grado fare qualsiasi manovrare con i mezzi pesanti da un centro di controllo realizzato in una centrale hi-tech.

 

“Questa è la nostra soluzione alternativa, pensata per le situazioni in cui i veicoli, per ragioni tecniche o legali, non sono in grado di operare”, ha evidenziato Jimmy Selling, Software Developer in Scania R&D. Ma facciamo qualche esempio: una delle situazioni più frequenti che si troverà ad affrontare un veicolo a guida autonoma si prospetta nel momento in cui incontra un oggetto che non riconosce e che non può superare, se non infrangendo le regole della strada. In questa situazione, il veicolo si arresta e segnala il problema richiedendo assistenza all’operatore che deciderà di prendere il controllo manuale del veicolo o proseguire.

 

Ovvio che per far muovere un Tir a migliaia di km di distanza serva una connessione dati velocissima, e qui entra in gioco la rete 5G che assicura un servizio di rete mobile estremamente affidabile con latenza minima (ritardo) di pochi millisecondi e a banda larga. “Inoltre – spiegano gli ingegneri Scania – fattore ancora più rilevante, il 5G apre nuove opportunità di comunicazione in esclusiva sia device-to-device che device-to-cloud. Nel caso dei veicoli a guida autonoma, questo significa che viene assegnato loro uno spettro esclusivo per la comunicazione tra operatore e veicolo”.

 

 

 

 

 

 

 

Articolo di VINCENZO BORGOMEO

 

 

 

 

 

GUIDA AUTONOMA: CONTINUANO LE SPERIMENTAZIONI

La Motorizzazione della California (Department of Motor Vehicles) ha concesso ad Apple il permesso di effettuare test per la guida autonoma nello stato della California. A fronte di un progetto top secret da anni, si tratta della prima prova di investimenti nell’ambito dell’automotive da parte dell’azienda di Cupertino.

 

Insieme ad Apple, secondo Business Insider, il permesso è esteso a tre auto, delle Lexus RX, e a sei guidatori. E’ Project Titan il misterioso progetto di auto autonoma di cui ormai si favoleggia da tempo per la società della mela morsicata che avrebbe già investito nel settore impiegando circa mille ingegneri, salvo un successivo ridimensionamento, stando alle voci diffuse nel settembre scorso. L’ipotesi più concreta fa pensare che semplicemente Apple potrebbe avere rinunciato a produrre una auto propria, per concentrarsi sul sofwtare da rivendere alle case automobilistiche.

 

Il settore dedicato di Cupertino guidato da Bob Mansfield, già protagonista dietro le quinte di prodotti di successo come MacBook Air, iMac e iPad. Mansfield è arrivato in Apple nel 1999 ed è stato una delle figure più importanti su cui Steve Jobs sapeva di poter contare. Ha lasciato il gruppo nel 2013 per lavorare come consulente, poi è stato richiamato da Cupertino.

 

Ma Apple non è l’unica azienda interessata al futuro della guida autonoma: Google, Tesla e Bmw, tra le altre, hanno già investito nel campo.

 

 

 

 

fonte: repubblica.it