RC AUTO: QUASI 3 MILIONI GUIDANO SENZA ASSICURAZIONE

Non tutti gli italiani hanno l’Rc Auto: ci sono quasi 3 milioni di conducenti, il 6% del totale (2,6 milioni), che girano su veicoli senza.

Un pericolo oltre che un danno economico per tutti gli automobilisti onesti i quali devono pagare il fondo di solidarietà che indennizza le vittime, altrimenti senza copertura, dei pirati della strada e appunto di chi guida senza assicurazione. La stima la fornisce il presidente dell’Ivass Luigi Federico Signorini in un workshop internazionale organizzato a Roma dall’ente che vigila sulle assicurazioni.

Un fenomeno noto – Si tratta di un fenomeno noto alle compagnie e alle forze dell’ordine che in questi anni hanno messo in campo vari strumenti per contrastare il fenomeno ma che, assieme ad altri fattori, contribuisce a tenere alti i premi Rc nel nostro paese. “Storicamente, l’assicurazione auto è sempre stata più costosa in Italia che in altri Paesi europei. Tuttavia, nell’ultimo decennio i premi sono diminuiti in modo significativo (-30%, in termini nominali)” rileva Signorini. Il calo è stato raggiunto attraverso la maggiore concorrenza, le minori frodi, misure normative sul risarcimento e la diffusione delle “scatole nere”.

Costi medi più alti che negli altri Paesi Ue – “Gli automobilisti onesti e prudenti ricevano oggi, in media, un trattamento migliore rispetto al passato. Nonostante ciò, le lacune rimangono” aggiunge e “sia il premio medio sia il costo medio dei sinistri sono ancora più alti in Italia rispetto agli altri principali Paesi europei” con differenze Nord-Sud cospicue. A ogni incidente causato con colpa i premi subiscono poi un rincaro del 27%.

 Un vulnus assicurativo – E poi c’è un altro aspetto. La stragrande maggioranza degli automobilisti è nella classe più alta e non ha incidenti da anni. Un gruppo molto vasto che non distingue molto al suo interno e non premia abbastanza chi, ad esempio, riceve poche infrazioni al codice della strada o ha sinistri di lieve entità per molto tempo.

le sanzioni previste – Chi circola senza assicurazione auto obbligatoria, ossia la polizza di Responsabilità Civile verso terzi, commette non solo un illecito ma corre anche il rischio di subire severe sanzioni:

  • multa da 866 a 3.464 euro più la perdita di 5 punti patente, con la possibilità però di dimezzare l’importo se si provvede ad assicurare l’auto dal 16° al 30° giorno dopo la scadenza della precedente polizza, oppure se entro 30 giorni dall’infrazione si provvede a demolire o a radiare il veicolo
  •  multa da 1.732 a 6.928 euro più perdita dei punti e sospensione della patenta da uno a due mesi in caso di recidiva nello stesso biennio

In tutte le ipotesi viene sempre disposto il sequestro del veicolo fino a che il trasgressore non si mette in regola con l’assicurazione auto. Se non lo fa l’auto viene confiscata (nell’ipotesi di recidiva l’auto rimane sequestrata per almeno 45 giorni).

Assicurazione RC Auto alle stelle

Nel 2024 sono previsti rincari sull’RC Auto per 1,1 milioni di automobilisti. L’aumento è destinato a coloro che hanno dichiarato un sinistro con colpa nel 2023 e che quindi vedranno la classe bonus-malus e, di conseguenza, il proprio premio medio salire al momento del rinnovo.

Secondo un’analisi di Segugio.it (il portale per la comparazione tramite internet di prodotti assicurativi, utilities e prodotti di credito) la frequenza di sinistri dichiarati nel 2023 dagli automobilisti già assicurati è del 3,34%, percentuale in crescita per il secondo anno consecutivo, dopo il minimo registrato nel 2021 quando era al 3,10%.

Per determinare l’incremento del costo della polizza, Segugio.it ha calcolato la differenza tra il premio medio tra sinistrati e non sinistrati, ossia quanto paga di più per l’assicurazione auto un automobilista che ha causato un sinistro con colpa rispetto a chi non ne ha causati. Questa differenza a novembre 2023 è di circa 498 euro. L’aumento complessivo per tutti i guidatori interessati ammonta quindi a circa 550 milioni di euro.

In media le donne hanno dichiarato più sinistri degli uomini, il 3,5% contro il 3,1%. A livello anagrafico sono i giovani, in particolare gli under 25, che nel 2023 hanno registrato una frequenza sinistri nettamente superiore alla media (4,8%). Tra le categorie professionali, invece, è il personale sanitario quello che subirà maggiori rincari, con una percentuale di sinistri del 4,1%.

Secondo i dati forniti da Ivass, Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, il prezzo medio dell’Rc auto è di 388 euro, in aumento del 7,9% su base annua in termini nominali. In termini reali, l’aumento è del 6,2% secondo i dati degli aumenti dei contratti di assicurazione sottoscritti ad ottobre 2023.

Il differenziale di premio tra Napoli e Aosta, si legge ancora nella nota Ivass, è di 239 euro, stabile su base annua.

Il premio medio effettivo risulta più elevato al Centro (424 euro) e al Sud (413 euro).

Sono ampiamente diffuse le clausole di guida esperta (63,6%) e quelle del risarcimento in forma specifica (27,2%).

 

 

TARGA PROVA:PER LA CASSAZIONE NON SI PUO’ PIU’ USARE SULLE AUTO IMMATRICOLATE

La corte di Cassazione interviene sulla questione della Targa prova: dopo il caos di un paio di anni fa tra ministero dei trasporti e degli interni sulla possibilità di usarle su veicoli già immatricolati ma non assicurati su cui si attendeva un parere (mai giunto) del Consiglio di Stato.
Con una sentenza del 25 agosto scorso, la Cassazione, infatti, ha stabilito un principio che avrà delle conseguenze sul mondo della distribuzione automobilistica: dei danni derivanti dalla circolazione del veicolo già targato, che circoli con targa prova, deve rispondere solo l’assicuratore del veicolo e non l’assicuratore della targa di prova.
In caso di incidente con una macchina usata non assicurata in vendita in una concessionaria o in un autosalone indipendente, il danno dovrà essere risarcito da chi lo ha provocato, cioè dal guidatore. Anche se sulla vettura era presente una targa prova. Quindi ne consegue che le auto usate andranno sempre assicurate e la targa prova andrà solo sulle auto che ne sono sprovviste, ovvero ancora da immatricolate.

Due anni fa la Polizia Stradale aveva sospeso temporaneamente le sanzioni per circolazione senza assicurazione: “allo scopo di evitare effetti pregiudizievoli per l’attività degli operatori del settore”, si legge nella circolare della polizia stradale, tuttora valida, “non si procederà ad attività sanzionatorie nei confronti di veicoli già immatricolati ma privi di copertura assicurativa in circolazione con targa prova”.

Multe per mancata revisione e assicurazione? Solo con pattuglia

Non sono ancora omologati gli strumenti per accertare automaticamente la mancata copertura assicurativa e la revisione dei veicoli in transito. Per attivare questo tipo di controlli serve dunque la presenza dell’agente che potrà fermare i mezzi o documentare le cause previste dal codice per mancata contestazione immediata.

Lo ha chiarito il Ministero dei Trasporti con il parere n° 3311 del 3 giugno 2016.

Il controllo automatico della mancata revisione periodica e della carenza di copertura assicurativa è stato sdoganato dalle recenti ripetute modifiche del codice stradale ma servono strumenti omologati per attivare questo tipo di controlli senza pattuglia.

 

Contestazione differita

In realtà però la possibilità di contestazione differita risulta ammessa dal codice per esempio con il veicolo in sosta, senza la presenza del conducente a bordo. Oppure se l’infrazione risulta accertata dai vigili contestualmente al passaggio del mezzo davanti alla pattuglia dotata di strumento elettronico di analisi, anche se non omologato. In buona sostanza tutti i moderni strumenti di controllo del traffico hanno la possibilità di comunicare in tempo reale alla pattuglia la regolarità della revisione e della copertura assicurativa del veicolo in transito, anche se non approvati dal ministero. Dunque nessun problema per i controlli seriali semi automatici con la presenza dell’agente. Non essendo ancora possibile attivare alcun controllo dell’art 80 cds in modalità completamente automatica, per mancata approvazione dei dispositivi, non è neppure possibile invitare il conducente ad esibire documenti e fornire informazioni in un ufficio di polizia, conclude la nota. Attenzione infine al codice privacy. Quando saranno finalmente attivati questi nuovi vigili elettronici andrà anche fornita una adeguata informazione agli utenti sul trattamento dei dati personali.