RC AUTO: QUASI 3 MILIONI GUIDANO SENZA ASSICURAZIONE

Non tutti gli italiani hanno l’Rc Auto: ci sono quasi 3 milioni di conducenti, il 6% del totale (2,6 milioni), che girano su veicoli senza.

Un pericolo oltre che un danno economico per tutti gli automobilisti onesti i quali devono pagare il fondo di solidarietà che indennizza le vittime, altrimenti senza copertura, dei pirati della strada e appunto di chi guida senza assicurazione. La stima la fornisce il presidente dell’Ivass Luigi Federico Signorini in un workshop internazionale organizzato a Roma dall’ente che vigila sulle assicurazioni.

Un fenomeno noto – Si tratta di un fenomeno noto alle compagnie e alle forze dell’ordine che in questi anni hanno messo in campo vari strumenti per contrastare il fenomeno ma che, assieme ad altri fattori, contribuisce a tenere alti i premi Rc nel nostro paese. “Storicamente, l’assicurazione auto è sempre stata più costosa in Italia che in altri Paesi europei. Tuttavia, nell’ultimo decennio i premi sono diminuiti in modo significativo (-30%, in termini nominali)” rileva Signorini. Il calo è stato raggiunto attraverso la maggiore concorrenza, le minori frodi, misure normative sul risarcimento e la diffusione delle “scatole nere”.

Costi medi più alti che negli altri Paesi Ue – “Gli automobilisti onesti e prudenti ricevano oggi, in media, un trattamento migliore rispetto al passato. Nonostante ciò, le lacune rimangono” aggiunge e “sia il premio medio sia il costo medio dei sinistri sono ancora più alti in Italia rispetto agli altri principali Paesi europei” con differenze Nord-Sud cospicue. A ogni incidente causato con colpa i premi subiscono poi un rincaro del 27%.

 Un vulnus assicurativo – E poi c’è un altro aspetto. La stragrande maggioranza degli automobilisti è nella classe più alta e non ha incidenti da anni. Un gruppo molto vasto che non distingue molto al suo interno e non premia abbastanza chi, ad esempio, riceve poche infrazioni al codice della strada o ha sinistri di lieve entità per molto tempo.

le sanzioni previste – Chi circola senza assicurazione auto obbligatoria, ossia la polizza di Responsabilità Civile verso terzi, commette non solo un illecito ma corre anche il rischio di subire severe sanzioni:

  • multa da 866 a 3.464 euro più la perdita di 5 punti patente, con la possibilità però di dimezzare l’importo se si provvede ad assicurare l’auto dal 16° al 30° giorno dopo la scadenza della precedente polizza, oppure se entro 30 giorni dall’infrazione si provvede a demolire o a radiare il veicolo
  •  multa da 1.732 a 6.928 euro più perdita dei punti e sospensione della patenta da uno a due mesi in caso di recidiva nello stesso biennio

In tutte le ipotesi viene sempre disposto il sequestro del veicolo fino a che il trasgressore non si mette in regola con l’assicurazione auto. Se non lo fa l’auto viene confiscata (nell’ipotesi di recidiva l’auto rimane sequestrata per almeno 45 giorni).

Mercato auto 2023: rallenta la crescita, +6% a novembre

Il mercato europeo dell’auto prosegue la sua crescita nel mese di novembre, ma è più lenta.

Infatti, dopo una serie di mesi con segno positivo in doppia cifra, le immatricolazioni si sono fermate ad un +6%, rispetto al 2022.

In totale, nei primi undici mesi dell’anno in corso, si è registrata una risalita del 15,6%.

I dati di novembre 2023

Entrando più nel dettaglio, lo scorso mese sono state immatricolate 1.075.756 unità in Europa (UE+Efta+UK), mentre l dato complessivo dell’anno è pari a 11.799.882 immatricolazioni. Se il dato è positivo rispetto all’anno scorso, sono ancora lontani i livelli pre crisi del 2019, dal quale è stata persa una quota di vetture del 18,8%.

Tra i cinque principali mercati, è l’Italia a registrare il rialzo più significativo delle immatricolazioni nel mese (+16,2%), seguita dalla Francia (+14%), dal Regno Unito (+9,5%) e dalla Spagna (+7%), mentre la Germania, già in rallentamento nei mesi precedenti, presenta una variazione percentuale negativa (-5,7%).

Crescono le elettriche

Mentre in Italia si fa ancora fatica, seppur la quota abbia ora raggiunto il 4,3%, in Europa continuano a correre le auto elettriche pure. La quota di mercato delle BEV, infatti, ha raggiunto il 15,4% nel 2023 ed ha superato le vetture diesel (12%). In generale, le immatricolazioni di auto ad alimentazione alternativa sono cresciute del 10,7% a novembre, raggiungendo una quota del 25% per quelle con la spina, cioè elettriche e plug-in.

La decisione sull’Euro 7

Nei giorni scorsi, è arrivata l’attesa decisione europea sull’Euro 7, in sede di trilogo, mantenendo i limiti della normativa Euro 6 per le auto ed i furgoni. Una scelta applaudita da ANFIA: “È un bene che abbia prevalso un approccio razionale e pragmatico alla transizione green – sono le parole del presidente Roberto Vavassori – nella cornice di una visione normativa d’insieme”.

Assicurazione RC Auto alle stelle

Nel 2024 sono previsti rincari sull’RC Auto per 1,1 milioni di automobilisti. L’aumento è destinato a coloro che hanno dichiarato un sinistro con colpa nel 2023 e che quindi vedranno la classe bonus-malus e, di conseguenza, il proprio premio medio salire al momento del rinnovo.

Secondo un’analisi di Segugio.it (il portale per la comparazione tramite internet di prodotti assicurativi, utilities e prodotti di credito) la frequenza di sinistri dichiarati nel 2023 dagli automobilisti già assicurati è del 3,34%, percentuale in crescita per il secondo anno consecutivo, dopo il minimo registrato nel 2021 quando era al 3,10%.

Per determinare l’incremento del costo della polizza, Segugio.it ha calcolato la differenza tra il premio medio tra sinistrati e non sinistrati, ossia quanto paga di più per l’assicurazione auto un automobilista che ha causato un sinistro con colpa rispetto a chi non ne ha causati. Questa differenza a novembre 2023 è di circa 498 euro. L’aumento complessivo per tutti i guidatori interessati ammonta quindi a circa 550 milioni di euro.

In media le donne hanno dichiarato più sinistri degli uomini, il 3,5% contro il 3,1%. A livello anagrafico sono i giovani, in particolare gli under 25, che nel 2023 hanno registrato una frequenza sinistri nettamente superiore alla media (4,8%). Tra le categorie professionali, invece, è il personale sanitario quello che subirà maggiori rincari, con una percentuale di sinistri del 4,1%.

Secondo i dati forniti da Ivass, Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, il prezzo medio dell’Rc auto è di 388 euro, in aumento del 7,9% su base annua in termini nominali. In termini reali, l’aumento è del 6,2% secondo i dati degli aumenti dei contratti di assicurazione sottoscritti ad ottobre 2023.

Il differenziale di premio tra Napoli e Aosta, si legge ancora nella nota Ivass, è di 239 euro, stabile su base annua.

Il premio medio effettivo risulta più elevato al Centro (424 euro) e al Sud (413 euro).

Sono ampiamente diffuse le clausole di guida esperta (63,6%) e quelle del risarcimento in forma specifica (27,2%).

 

 

Mercato auto: a novembre continua la crescita (+16,2%)

Anche nel mese di novembre il mercato delle auto compie un significativo passo avanti. Con 139.278 immatricolazioni registra di nuovo un incremento a doppia cifra, pari a +16,2% rispetto a novembre 2022 che aveva segnato +14,7% (il mese è però ancora in calo del 7,8% su novembre 2019). Il totale delle immatricolazioni nei primi 11 mesi tocca 1.455.271 unità, in crescita del 20,1% rispetto a 1.211.808 dello stesso periodo 2022, con una differenza in più di 243.500 vetture, ma oltre 321.000 in meno di gennaio-novembre 2019 (-18,1%).

L’analisi della struttura del mercato del mese, sotto il profilo degli utilizzatori evidenzia per i privati un incremento superiore al mercato, che guadagnano mezzo punto, al 56,7% di share (55,4% nel cumulato, -3,4 p.p.). Si conferma in novembre la forte spinta delle autoimmatricolazioni, che salgono di 3 punti al 10,7% nel mese e al 10% negli 11 mesi (+1,6 p.p.).

Il noleggio a lungo termine, con un leggero incremento dei volumi, scende al 24,4% di quota nel mese (-2,8 p.p.), stessa share di gennaio-novembre, dove recupera 1,6 punti. Il risultato del mese è attribuibile ad una crescita più sostenuta per le Captive, a fronte di un leggero incremento delle società Top. Prosegue la flessione del noleggio a breve termine, all’1,6% nel mese (-1,0%) e al 4,2% nel cumulato. Le società si posizionano al 6,5% nel mese (+0,2 p.p.) e al 5,9% negli 11 mesi.

Tra le alimentazioni, il motore a benzina guadagna 1/5 dei volumi e sale in novembre al 27,8% di quota (+0,9 punti), 28,1% nel cumulato (+0,5 p.p.). Il diesel segna una leggera contrazione, scendendo al 14,7% di share nel mese (-3,4 p.p.) e al 17,9% negli 11 mesi (-2 p.p.). Il Gpl si ferma al 9,7% (-1,5 punti, al 9,1% in gennaio-novembre). Un incremento di quasi 1/3 dei volumi interessa le ibride che sfiorano il 38% di quota nel mese (+4,2 punti), al 36,3% nel cumulato (+2,3 p.p.); con un 11,4% per le “full” hybrid e 26,5% per le “mild” hybrid. Le auto BEV in novembre raggiungono il 5,6% di share (+1,4 p.p., al 4,1% negli 11 mesi), le PHEV retrocedono al 4,1% rispetto ad un anno fa (-1,4 p.p., 4,4% in gennaio-novembre).

L’analisi della nuova segmentazione mostra in novembre un leggero incremento delle berline del segmento A, a fronte di una forte crescita dei SUV, rispettivamente all’11,4% e 3,0% di share. Un buon tasso di crescita interessa il segmento B, con le berline al 18,6% e i Suv al 26,7%. Nel segmento delle medie (C) calano le berline, che si fermano al 4,1% di quota, mentre accelerano i Suv al 20,1%. Ottimo incremento per le berline del segmento D, all’1,8% di quota, in crescita anche i Suv al 6,5% del totale. Forte crescita per entrambe le carrozzerie nell’alto di gamma, con le berline allo 0,2% di quota e i Suv all’1,5%. Infine le station wagon rappresentano il 3,4% del totale, gli MPV l’1,8% e le sportive lo 0,8%.

Dal punto di vista delle aree geografiche emerge una crescita generalizzata. Il Nord Ovest conferma la prima posizione con una quota stabile al 30,9%, il Nord Est scende al 28,1% del totale (-1,3 punti), grazie al noleggio, senza il quale perderebbe 5,5 punti, al 22,6%. Il Centro Italia sale a rappresentare oltre 1/4 delle immatricolazioni totali (+1,2 punti), Sud e Isole sono sostanzialmente stabili, rispettivamente al 10,7% e 5,0% (10,2% e 4,9% nel cumulato).

Le emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni in novembre evidenziano un leggero calo (-0,8%) con 117,2 g/Km; 119,7 g/Km in gennaio-novembre (+0,8%).

L’analisi delle immatricolazioni di novembre per fascia di CO2 riflette l’andamento nel mese di auto BEV e PHEV: la fascia 0-20 g/Km sale a rappresentare rispetto al mese precedente il 6,2% del mercato, il 3,4% la fascia 21-60 g/Km (rispettivamente 4,4% e 3,9% nel cumulato). La fascia 61-135 g/Km rappresenta il 64,7% (64,5% nel cumulato), mentre la quota delle vetture da 136 a 190 g/Km si porta al 21,5% e quella della fascia oltre i 190 g/Km al 2,1% (rispettivamente 23,3% e 2,0% nei primi 11 mesi).

Targhe storiche, in vigore il decreto per reimmatricolare moto e auto d’epoca

il  25 novembre è entrato ufficialmente in vigore il decreto attuativo n. 468 grazie al quale i proprietari di mezzi classici possono richiedere targhe e documenti conformi agli originali.

Dopo lo sblocco del decreto, lo scorso agosto, da parte del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, I proprietari di auto e moto storiche a giorni potranno finalmente reimmatricolare (o immatricolare) i propri veicoli richiedendo la targa e i documenti conformi agli originali, ossia a quelli rilasciati in occasione della prima registrazione. Il 25 novembre è entrato in vigore il decreto ministeriale 468 che “disciplina le modalità operative per il rilascio (…) della targa storica per autoveicoli, motoveicoli e macchine agricole di interesse storico e collezionistico”. Contestualmente il Mit ha fatto sapere che a breve verrà diramata, a tutti gli operatori interessati, una circolare con tutte le istruzioni nel dettaglio.

Dal 27 novembre al 5 gennaio 2024 sarà avviata una fase di sperimentazione con un numero ristretto di operatori professionali per l’immatricolazione e la reimmatricolazione dei veicoli di interesse storico e collezionistico, non assoggettati all’obbligo di iscrizione al Pra. Successivamente, dall’8 gennaio del prossimo anno, per le procedure per il rilascio ci si potrà rivolgere a tutti gli sportelli telematici dell’automobilista e agli uffici della motorizzazione civile.

La normativa

Il decreto 468 del 21/11/2023 rappresenta la tanto attesa norma attuativa della legge 178 del 30 dicembre 2020, che ha introdotto una modifica all’articolo 93 del Codice della strada, la quale prevede appunto la possibilità di ottenere la targa storica e il libretto di un mezzo sotrico con la medesima grafia di quelli originali. La legge, tuttavia, stabilisce che possano essere consegnati soltanto in alcuni casi specifici: vediamo quali.

Chi può richiederla. Le targhe storiche possono essere rilasciate ai veicoli già immatricolati in Italia e radiati d’ufficio ai sensi dell’articolo 96 del Cds (conseguenza del mancato pagamento del bollo auto), per esportazione (art. 103), per ritiro su area privata (purché la richiesta sia pervenuta entro il 26 aprile 2006), per demolizione (prima del 30 giugno 1998), tranne i mezzi per i quali siano stati erogati incentivi statali alla rottamazione.

Furto o distruzione. E ancora, si possono richiedere per auto e moto (ma anche mezzi agricoli) immatricolati in Italia e mai dismessi dalla circolazione, per i quali venga richiesta una reimmatricolazione con targa storica e per quelli privi di targhe e di documenti, quando non risultino radiati né successivamente reimmatricolati in Italia. Infine, in caso di furto, smarrimento, distruzione o deterioramento della targa stessa.

Mercato auto Europa: +14,1% ad ottobre

Cresce il mercato europeo ad ottobre, anche grazie al boom di vendita delle elettriche in Belgio e Danimarca. Francia, Italia e Spagna trascinano le immatricolazioni, bassa crescita invece per la Germania

 

Per il quindicesimo mese di fila, i dati Acea confermano il trend positivo del mercato auto europeo anche ad ottobre 2023, chiuso con immatricolazioni in aumento del 14,6%. Nel mese appena concluso sono state immatricolate 855.484 unità, contro le 746.234 nello stesso mese del 2022. La crescita, dovuta principalmente alla disponibilità di prodotto, è stata trainata dai tre dei principali mercati del Vecchio Continente: Francia (+21,9%), Italia (+20%) e Spagna (+18,1%). Il più grande mercato europeo, quello tedesco, ha invece registrato un aumento più modesto, pari al 4,9%. Nei primi dieci mesi del 2023, le immatricolazioni di nuove auto nell’Ue sono aumentate del 16,7%, per un totale di 8,8 milioni di unità. Tutti i mercati sono cresciuti durante questo periodo di dieci mesi, ad eccezione dell’Ungheria. Anche qui forte contributo dei quattro mercati più grandi: Italia (+20,4%), Spagna (+18,5%), Francia (+16,5%) e Germania (+13,5%). Ancora lontani, però, i numeri pre-pandemia: nei primi dieci mesi del 2023 si registra infatti un calo del 19,6% rispetto ai primi dieci mesi del 2019. Se il tasso di crescita non cambierà il 2023 si chiuderà a quota 13.171.858 e quindi molto inferiore ai 15.805.658 del 2019, che resta il livello da raggiungere per ritenere superata la crisi aperta con la pandemia.

Mercato auto Europa ottobre 2023: le alimentazioni

Tra le alimentazioni più gettonate a ottobre, buon risultato delle auto elettriche, la cui quota di mercato è salita al 14,2%, rispetto al 12% registrato stesso mese 2022. Un dato che porta la share dei dieci mesi al 14%, superando per la prima volta la quota del diesel. Malgrado il calo, al top restano le auto a benzina con una quota del 33,4% mentre le ibride elettriche sono al secondo posto con quasi il 29%. A ottobre nell’UE le immatricolazioni di auto elettriche sono aumentate in modo significativo, crescendo del 36,3% fino a raggiungere 121.808 unità. L’incremento percentuale a tre cifre è stato generato dall’impennata di immatricolazioni avvenuta  in particolare Belgio (+147,3%) e Danimarca (+100,7%). Guardando in Italia, il gruppo Stellantis ha immatricolato in ottobre 189.327 auto, il 10,8% in più dello stesso mese del 2022. La quota di mercato è pari al 17,4% contro il 17,9%. Nei primi dieci mesi dell’anno le auto vendute dal gruppo sono 1.831.653, il 6% in più dell’analogo periodo dell’anno scorso, con la quota in calo dal 18,8% al 17,1%.

PNEUMATICI INVERNALI 2023: QUANDO SI DEVONO MONTARE. OCCHIO ALLE MULTE!

Come ogni anno, a partire dal 15 novembre 2023, e fino al 15 aprile 2024, entra in vigore l’obbligo di montare le gomme invernali sulla propria auto o di tenere a bordo le catene da neve.

Secondo il Codice della strada, la norma prevede che durante il periodo indicato “i veicoli siano muniti ovvero abbiano a bordo mezzi antisdrucciolevoli o pneumatici invernali idonei alla marcia su neve o su ghiaccio”.

La normativa prevede 30 giorni di tempo per mettersi in regola. Dunque, già dal 15 ottobre era possibile montare gli pneumatici invernali sulla propria auto.

LE SANZIONI

In base alle norme del Codice della Strada, chi viene fermato alla guida di un autoveicolo sprovvisto dei dispositivi omologati per la circolazione invernale (pneumatici termici da neve omologati o catene a bordo), rischia di incorrere nelle sanzioni previste dalla legge.

In particolare, è prevista una multa da 87 euro fino a 344 euro.

Inoltre, l’agente accertatore della violazione può anche impartire il fermo del veicolo e l’obbligo di messa in sicurezza, ossia il montaggio delle gomme invernali o l’installazione delle catene da neve.

Per chi non rispetta il fermo del veicolo è prevista una multa di 85 euro più la decurtazione di 3 punti della patente.

Mercato auto: ottobre a doppia cifra con una crescita del +20%

Nuovo risultato positivo per il mercato delle auto a ottobre, con le immatricolazioni che toccano le 139.052 unità.

Con un giorno lavorativo in più la crescita è +20% rispetto a ottobre 2022, che a sua volta aveva segnato +14,2%, rispetto a ottobre 2019 invece il conto è ancora in perdita a -11,6%. Il totale delle vetture immatricolate nei primi 10 mesi dell’anno arriva a 1.315.964 unità, +20,5% e 224.000 auto in più rispetto alle 1.091.937 di gennaio-ottobre 2022, ma 310.000 in meno (-19,0%) dello stesso periodo 2019.

A ottobre recuperano leggermente rispetto a settembre anche le vetture dotate di batteria elettrica, con le BEV che salgono a quota 4,1% e le Plug-in al 4,1%, per una quota complessiva di ECV che risale all’8,2%.

Con un andamento migliore delle attese, grazie alla ritrovata disponibilità di prodotto e alle spinte commerciali – fattori che dovrebbero caratterizzare anche la parte finale dell’anno – l’UNRAE rivede in deciso rialzo, rispetto alla previsione di luglio, la stima di chiusura dell’anno, prevista raggiungere 1.570.000 immatricolazioni, in crescita del 19,2% con 250.000 unità in più sul 2022 (ma ancora in calo a -18,1% sul 2019).

Per il 2024 si conferma invece la stima precedente di 1.600.000 auto immatricolate, un risultato che non si discosterebbe molto da quanto previsto per il 2023 (+1,9%) e con un calo del 16,5% sul 2019.

L’UNRAE segnala il clima di attesa che si sta creando fra i consumatori per le recenti dichiarazioni su possibili interventi di sostegno alla domanda, che rischiano di paralizzare interi segmenti del mercato fino a quando non saranno sciolti i dubbi sugli incentivi.

L’analisi della struttura del mercato del mese, sotto il profilo degli utilizzatori, mostra un andamento dei privati in linea con il mercato totale, con un recupero di 4 decimali, al 58,6% di quota (55,3% nel cumulato, -3,8 p.p.). Anche in ottobre si registra una forte spinta delle autoimmatricolazioni, che salgono all’11,4% di share nel mese (+3,3 punti) e al 10% nei 10 mesi (+1,5 p.p.). Si conferma la leggera crescita del noleggio a lungo termine, che si ferma al 22,1% del totale mercato (-3,3 punti) al 24,4% in gennaio-ottobre (+2,1 p.p.), grazie al contributo delle società Top a fronte di una stabilità delle Captive. Parallelamente, si conferma anche la contrazione del noleggio a breve termine, all’1,3% di quota in ottobre (-0,6 p.p.) e al 4,4% nei 10 mesi. Buon andamento delle società che in ottobre e nei 10 mesi sono abbastanza stabili rispettivamente al 6,5% e al 5,9% del totale.

Tra le alimentazioni, il motore a benzina, con una crescita in linea con il mercato totale, è sostanzialmente stabile al 27,5% di quota (28,2% nel cumulato, +0,5 p.p.). Il diesel segna una leggerissima contrazione dei volumi, al 15,2% di share (-3,5 p.p., al 18,3% nei 10 mesi, -1,8 p.p.). Un sostenuto incremento dei volumi interessa il Gpl, che sfiora il 10% di quota nel mese (+1,1 p.p. e 9,0% nel cumulato). Le ibride salgono al 39% delle preferenze in ottobre, rispetto al 36,3% di un anno fa (36,1% in gennaio-ottobre, +2 p.p.); con un 11,5% per le “full” hybrid e 27,5% per le “mild” hybrid. Le auto BEV guadagnano un punto, al 4,1% del totale mercato (3,9% nel cumulato, +0,3 p.p.), le PHEV retrocedono al 4,1% rispetto ad un anno fa (-1,1 p.p., 4,5% nei 10 mesi).

L’analisi della nuova segmentazione mostra in ottobre una buona crescita di berline e Suv del segmento A, rispettivamente al 12,0% e 2,5% di share. Stesso trend anche nel segmento B, con le berline al 20,3% e i Suv al 26,6%. Nel segmento delle medie (C) calano le berline, che si fermano al 4,8% di quota, mentre accelerano i Suv al 18,4%. Ottimo incremento per entrambe le carrozzerie nel segmento D, con le berline allo 0,9% e i Suv al 7,0% del totale. Nell’alto di gamma, in calo le berline (allo 0,2% di quota) a fronte della crescita dei Suv (all’1,7%). Infine le station wagon rappresentano il 3,3% del totale, gli MPV l’1,5% e le sportive lo 0,8%.

Dal punto di vista delle aree geografiche, anche in ottobre il Nord Ovest conferma la prima posizione con il 30,4% di quota (-1,5 punti, al 29,8% nel cumulato); leggermente superiore la quota del Nord Est, al 28,3% (31,0% nei 10 mesi), grazie al contributo del noleggio, senza il quale scenderebbe di 6,6 punti, al 21,7%. Il Centro Italia copre oltre 1/4 delle immatricolazioni totali (+1,5 punti), Sud e Isole sono sostanzialmente stabili, rispettivamente al 10,8% e 5,1%. (10,2% e 4,8% nel cumulato).

Le emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni in ottobre evidenziano un leggerissimo calo con 118,9 g/Km; 119,9 g/Km in gennaio-ottobre (+0,9%).

L’analisi delle immatricolazioni di ottobre per fascia di CO2 riflette l’andamento nel mese di auto BEV e PHEV: la fascia 0-20 g/Km sale a rappresentare rispetto al mese precedente il 4,7% del mercato, il 3,5% la fascia 21-60 g/Km (rispettivamente 4,2% e 4,0% nel cumulato). La fascia 61-135 g/Km rappresenta il 67,0% (64,4% nel cumulato), mentre la quota delle vetture da 136 a 190 g/Km si porta al 20,5% e quella della fascia oltre i 190 g/Km al 2,3% (rispettivamente 23,5% e 2,0% nei primi 10 mesi).

Auto elettriche: una su due ha batterie di produzione cinese

L’azienda cinese CATL (Contemporary Amperex Technology) continua a dominare il mercato delle batterie delle auto elettriche.

Secondo l’ultima fotografia scattata da SNE Research, nel periodo gennaio-luglio 2023, la società ha consegnato 132,9 GWh di batterie. Si tratta di un aumento del 54,3% rispetto allo stesso periodo del 2022 quando erano stati consegnati 86,1 GWh di batterie. Nei primi 7 mesi dell’anno, il colosso cinese delle batterie è saldamento al primo posto con una quota del 36,6%.

A contribuire a questo risultato, la crescita costante dell’azienda che si sta espandendo anche in Europa e in Nord America. Le sue batterie, inoltre, sono anche utilizzate sulle Tesla Model 3/Model Y e su diversi modelli delle principali case automobilistiche cinesi.

Continua a crescere anche BYD che nella classifica di gennaio-luglio 2023 ha chiuso al secondo posto anche se con numeri lontani da quelli di CATL. L’azienda cinese, comunque, ha registrato una forte crescita nel periodo gennaio-luglio 2023 con 58,1 GWh di batterie consegnate, contro i 29,9 GWh del 2022. Si tratta di una crescita del 94,1%. La quota di mercato di BYD nel periodo preso in esame è stata del 16%. Terzo gradino del podio per LG Energy Solution con 51,4 GWh (+53,2%) e market share del 14,2%. Panasonic, l’unica azienda giapponese nella top 10, ha registrato 26,6 GWh, pari ad una crescita del 38,2% su base annua. Ricordiamo che Panasonic è uno dei fornitori principali di Tesla.

Ecco la classifica del periodo gennaio-luglio 2023:

CATL: 132,9 GWh (36,6% di market share)

BYD: 58,1 GWh (16% di market share)

LG Energy Solution: 51,4 GWh (14,2% di market share)

• Panasonic: 26,6 GWh (7,3% di market share)

• SK On: 19 GWh (5,2% di market share)

• CALB: 16,4 GWh (4,5% di market share)

• Samsung SDI: 15 GWh (4,1% di market share)

• EVE: 8 GWh (2,2 % di market share)

• Guoxuan: 7,8 GWh (2,1% di market share)

• Sunwoda: 5,4 GWh (1,5% di market share)

• Altri: 22,4 GWh (6,2% di market share)

Complessivamente, in questo periodo, c’è stata una richiesta di batterie pari a 362,9 GWh, in aumento del 49,2% rispetto ai 243,2 GWh dello stesso periodo dello scorso anno.

Questa classifica mette ancora una volta in evidenza il dominio cinese nel settore delle batterie. Come sappiamo, l’Europa sta lavorando per ridurre la dipendenza dai fornitori cinesi ma appare evidente che il lavoro da fare per recuperare il terreno perso è ancora davvero tantissimo.

VENETO: DALLA REGIONE 7 MILIONI PER SOSTITUIRE LE VECCHIE AUTO

Su proposta dell’assessore all’Ambiente Gianpaolo Bottacin, laGiunta regionale ha approvato il bando 2023 dedicato alla rottamazione delle vecchie auto e alla loro sostituzione con un veicolo a basso impatto ambientale, dotato di 7 milioni di euro.

“Proseguiamo con questa iniziativa, che ha sempre avuto ottimi riscontri da quando l’abbiamo introdotta – spiega l’assessore –. Anche quest’anno, oltre ovviamente a mirare all’aspetto primario del miglioramento della qualità dell’aria, cerchiamo di essere vicini alle persone con redditi più bassi, ovvero quelle a cui un aiuto può essere maggiormente utile. Per le prime due fasce ci sarà anche un aspetto premiale in termini di contributo”.

Potranno presentare istanza i privati cittadini, residenti nel territorio della Regione Veneto, con ISEE non superiore a 50mila euro, che acquisteranno un veicolo di classe ambientale Euro 6D o superiore.

“L’entità del contributo, che potrà arrivare fino a un massimo di 8.400 euro – precisa Bottacin -, sarà definita in funzione del valore di emissione dell’auto acquistata e della fascia di reddito del richiedente, mentre la graduatoria terrà conto del reddito”.

Sarà infatti determinata con riguardo alla situazione economica familiare del richiedente; il contributo (da 2.000 a 7.000 euro a seconda delle emissioni del nuovo veicolo) sarà moltiplicato per 1,2 per gli appartenenti alla prima fascia di reddito (ISEE fino a 25mila euro), per 1,1 per gli appartenenti alla seconda fascia di reddito (ISEE fino a 40mila euro), resterà invece il contributo base per la terza fascia di reddito (ISEE fino a 50mila euro). Si terrà inoltre conto del Comune di residenza del richiedente, con un coefficiente premiale in caso di Comuni che abbiano adottato, dal 2020 al 30 aprile 2023, ordinanze per il miglioramento della qualità dell’aria.

“Quest’anno mettiamo a disposizione 7 milioni euro per questo bando – prosegue Bottacin – dando ulteriore seguito alle molteplici azioni che abbiamo già in campo, tra cui oltre settanta misure del nostro Piano Regionale per la Tutela e il Risanamento dell’Atmosfera”.
La presentazione delle manifestazioni di interesse potrà essere fatta entro il 17 ottobre e il 29 dicembre 2023, mentre l’acquisto dovrà essere perfezionato con l’invio di tutta la documentazione entro il 28 aprile 2024”.

La pubblicazione del bando sul BURV è prevista nei prossimi giorni. Per ogni informazione è comunque possibile contattare la Direzione Ambiente e Transizione ecologica della Regione del Veneto (tel. 041/2792143-2186, mail: ambiente@regione.veneto.it).

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