ECOBONUS AUTOMOTIVE: DAL 27 OTTOBRE RIAPRONO LE PRENOTAZIONI

Il Decreto Fiscale rifinanzia per il 2021 con 100 milioni di euro il fondo ecobonus per l’acquisto di veicoli a basse emissioni (art. 5 del DL 146/2021).

Dalle ore 10 di mercoledì 27 ottobre sarà possibile prenotare sulla piattaforma ecobonus.mise.gov.it gli incentivi per l’acquisto di veicoli a basse emissioni, dopo che è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il Decreto fiscale che ha rifinanziato per il 2021 il fondo automotive con ulteriori 100 milioni di euro.

Le nuove risorse vengono ripartite destinando 65 milioni per acquistare i veicoli con emissioni comprese tra 0-60 g/km CO2. Il contributo è riconosciuto anche per gli acquisti in leasing e si differenzia a seconda della fascia di emissioni (0-20 o 21-60) e per la presenza di un veicolo da rottamare.

In particolare, per i veicoli elettrici con emissioni comprese tra 0-20 g/km è riconosciuto un contributo fino 6.000 euro con rottamazione e 4.000 senza rottamazione, mentre per i veicoli ibridi con emissioni comprese tra 21-60 g/km è riconosciuto un contributo fino a 2.500 euro con rottamazione e 1.500 euro senza rottamazione.

20 milioni per l’acquisto di veicoli commerciali e speciali, di cui 15 milioni esclusivamente per i veicoli elettrici. Il contributo è riconosciuto fino a un massimo di 8.000 euro e si differenzia in base alla “Massa Totale a Terra – MTT” e all’alimentazione.

10 milioni per acquistare, esclusivamente con rottamazione, i veicoli con emissioni comprese tra 61-135 g/km CO2. E’ riconosciuto un contributo di 1.500 euro;

5 milioni per l’acquisto di veicoli di categoria M1 usati, di classe Euro non inferiore a 6 ed emissioni fino a 160 g/km di CO2.

E’ riconosciuto un contributo fino 2.000 euro, calcolato in base alla fascia di emissione. Per usufruire del contributo è necessario rottamare una vettura immatricolata prima del gennaio 2011, o che abbia raggiunto i dieci anni nel periodo in cui viene richiesto l’ecobonus.

DOMENICHE ECOLOGICHE: 17 OTTOBRE, 21 NOVEMBRE E 26 DICEMBRE 2021

il Comune di Venezia ha deliberato il blocco della circolazione dei veicoli a motore dalle ore 08:30 alle ore 18:30 nell’area delimitata dalla tangenziale A57, dal raccordo autostradale compreso tra l’uscita “Marghera” ed il cavalcaferrovia di Mestre, dalla S.R. 11, da San Giuliano (“via Orlanda” nel tratto tra gli svicoli in località San Giuliano e l’innesto alla S.R. 14 via Martiri della Libertà) e da via Martiri della Libertà, con istituzione del divieto di transito nelle

domeniche del 17 ottobre, 21 novembre e 26 dicembre 2021,

denominate “DOMENICHE ECOLOGICHE”.

In queste date è comunque ammesso il transito per raggiungere i parcheggi scambiatori indicati nella delibera (vedi ALL. 1 – pag. 3). Gli automezzi non inquinanti possono circolare lo stesso (alimentazione a metano, Gpl, ibride, elettriche, etc.), così come molte altre categorie di autoveicoli (vedi ALL. 1- pag.4).

Gli artigiani che sono chiamati a realizzare un intervento di urgenza possono comunque circolare con il proprio automezzo di lavoro, compilando correttamente l’apposita autocertificazione (vedi ALL. 2).

PUBBLICATO IL DECRETO SULL’ESTENSIONE DEL GREEN PASS AI LUOGHI DI LAVORO

ieri sera (22 settembre 2021) è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Governo che estende al tutto il mondo del lavoro (dipendenti pubblici, dipendenti privati e lavoratori autonomi) il green pass (CLICCA QUI PER SCARICARE IL TESTO DEL DECRETO).

In estrema sintesi:

  • i datori di lavoro entro il prossimo 15 ottobre 2021 definiscono le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche ai propri dipendenti, anche a campione, prevedendo, ove possibile, che tali controlli siano effettuati al momento degli accessi nei luoghi di lavoro e individuano con atto formale i soggetti incaricati all’accertamento;
  • Il personale non in possesso del certificato verde è considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione senza conseguenze disciplinari e con il diritto della conservazione del posto di lavoro. Per i giorni di assenza ingiustificata non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento;
  • per le imprese con meno di 15 dipendenti, dopo il 5° giorno di assenza ingiustificata, il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, comunque per un periodo non superiore a 10 giorni, rinnovabili per una sola volta entro il 31 dicembre 2021;
  • sono previste sanzioni pecuniarie tra i 600 e 1.500 euro per i lavoratori sorpresi all’interno del luogo di lavoro senza green pass. Per i datori di lavoro che non abbiano verificato il rispetto delle regole e che non abbiano predisposto le corrette modalità di verifica è prevista una sanzione da 400 a 1.000 euro.

Per alcuni settori – come il trasporto pubblico locale e le attività svolte nei cantieri – siamo in attesa che vengano pubblicate le rispettive linee guida.

Questa misura entra in vigore il 15 ottobre e termina il 31 dicembre 2021.

Nei prossimi giorni dovrebbero uscire ulteriori chiarimenti da parte del Governo, in particolar modo per chi svolge la propria attività presso abitazioni private.

DAL 1° NOVEMBRE AUMENTA LA TARIFFA REVISIONI DI 9,95 EURO. ERA FERMA DAL 2007

E’ entrato in vigore l’aumento della tariffa delle revisioni dei veicoli a motore e dei loro rimorchi che verranno eseguiti presso i centri di controllo privati.

Con l’emanazione del Decreto attuativo da parte del Ministro Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, di concerto con il Ministro Economia e Finanze, diventa infatti operativo l’incremento della tariffa da 45 a 54,95 euro, a decorrere dal 1° novembre 2021.

Se il controllo periodico viene effettuato in un centro revisioni privato, a questa cifra vanno aggiunte l’Iva (22%), la tariffa motorizzazione (10,20 euro) e le spese postali (1,78 euro), per un totale di 79,02 euro, che rappresenta il 18% in più rispetto ai 66,88 euro attuali.

Roberto Bottan, Presidente della CGIA e anche del comparto auto afferma: “La tariffa era bloccata dal 2007, ma in questi ultimi anni gli investimenti da parte delle imprese imposti per legge dal Ministero dei Trasporti sono stati ingenti: sia in sicurezza, in formazione e soprattutto in innovazione tecnologica, necessaria per eseguire le verifiche legate alle revisioni”.

“L’aumento di 9,95 euro – prosegue Bottan – risponde alla necessità di garantire da un lato la sostenibilità economica dei centri di controllo e dall’altro il mantenimento di uno standard qualitativo elevato del servizio revisioni, senza trascurare lo scopo principale che è rappresentato dalla sicurezza stradale e dalla tutela degli utenti”.

Dalla CGIA ricordano che per mitigare, in parte l’aumento, la normativa prevede l’erogazione di un “buono veicoli sicuri”, del valore di 9,95 euro. I destinatari saranno gli utenti che, tra il 2021 e il 2023 sottoporranno il proprio veicolo a revisione. A breve usciranno le istruzioni per l’erogazione del contributo.

La legge ha previsto per questo bonus uno stanziamento di 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021-2023. Come funzionerà ? Il contributo sarà valido per un solo veicolo a motore e per una sola volta nel triennio. A livello nazionale potranno accedere circa 402 mila persone all’anno su 17 milioni (16 milioni nei centri privati e un milione nelle sedi della motorizzazione).

La CGIA, infine, segnala che, secondo l’ACI, al 31 dicembre 2020 in provincia di Venezia il parco veicolare  era costituito da 617.846 mezzi. Quasi il 90% del totale riguardava le autovetture (477.853  unità) e i motocicli  (72.699) (vedi tab. allegata). Si ricorda, infine, che la revisione di un’autovettura o di una motocicletta deve essere effettuata dopo 4 anni dall’immatricolazione e successivamente ogni 2 anni.

 

RIFINAZIATO (MA RIDOTTO) IL CONTRIBUTO PER LE AUTO ELETTRICHE

Il decreto legge Infrastrutture e mobilità sostenibili approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 2 settembre ha rifinanziato il fondo Ecobonus auto trasferendo le risorse inutilizzate dell’Extrabonus e procrastinando i termini per la fruizione del bonus.

La riallocazione delle risorse comporta però un piano di finanziamento che si traduce, in concreto, in una riduzione dell’agevolazione di un terzo.

Il bonus sull’acquisto dell’auto potrà infatti raggiungere al massimo la cifra di 6.000 euro per vetture elettriche e di 2.500 euro per veicoli ibridi plug-in.

AUTO ELETTRICHE: FINITI I BONUS PER L’ACQUISTO

Sono finiti gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche e le ibride plug-in. E al momento – secondo quanto si apprende – non è previsto un rifinanziamento.

In base al portale ad hoc del Mise restano a disposizione invece i fondi per i veicoli a benzina e diesel a basse emissioni di CO2. In sostanza comprare oggi un’auto elettrica usufruendo degli incentivi non è possibile. Prosegue però – spiegano fonti qualificate – un “lavoro responsabile sulla transizione ecologica” in una logica di equilibrio tra “tutela dell’industria e ricadute sociali”. 

L’impatto della fine degli eco-incentivi per auto elettriche e ibride plug-in potrebbe arrivare fino a 40mila immatricolazioni mancate. Così Francesco Naso, segretario generale Motus-E, associazione che raggruppa tutti gli stakeholder della mobilità elettrica. “Possiamo perdere 20-25mila di veicoli di immatricolato elettrico e altri 15mila di ibride plug-in – spiega Naso – il rischio arriva quindi a un totale di 40mila veicoli. C’è incertezza sul 2022, legata sia alla mancanza degli incentivi che ai problemi con le materie prime e i chip per l’industria; il rischio è che il mercato italiano possa non essere più appetibile”.

 

fonte: ansa.it

 

REVISIONE VEICOLI: AUMENTO TARIFFA DALL’1 NOVEMBRE 2021

Emanato il decreto che ufficializza l’adeguamento Istat per le revisioni dei veicoli. Il decreto attuativo del Ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile, rende operativo l’incremento di 9,95 euro della tariffa revisioni:

L’aumento della tariffa, che passa da 45 a  54,95 euro, partirà da lunedì 1 novembre 2021.

Da questa data, dunque, il prezzo della revisione auto sarà di 54,95 euro se eseguita in Motorizzazione; o di 79,02 euro se effettuata in un centro revisioni autorizzato, con costi così suddivisi:

  • 54,95 euro: costo della revisione;
  • 12,09 euro: Iva al 22%;
  • 10,20 euro: diritti Motorizzazione;
  • 1,78 euro: costo bollettino postale.

 

SCARICA QUI IL TESTO DEL DECRETO

RC AUTO: OBBLIGATORIO ANCHE PER VEICOLI ALL’INTERNO DI AREE PRIVATE

L’obbligo assicurativo della Rc auto sussiste anche all’interno di aree private: un veicolo va dunque obbligatoriamente assicurato anche quando circola o staziona, ad esempio, in un cortile condominiale, all’interno di un giardino di proprietà privata o di un parcheggio riservato a selezionati utilizzatori. Sempre, insomma. A tali conclusioni pervengono le Sezioni unite della Cassazione con una sentenza (la numero 21983) depositata il 30 luglio e resa all’esito di una gestazione durata ben più di un anno e mezzo.

Conformità alla normativa Ue
Si tratta di una decisione in qualche modo attesa, perché conforme al diritto Ue e allineata alla posizione da tempo espressa dalla Corte di giustizia europea, la quale nell’ultima decade ha a più riprese interpretato le direttive in materia di Rc auto estendendo il perimetro dell’obbligo assicurativo automobilistico. Ratio di una tale lettura è l’esigenza di proteggere, prima ancora che i potenziali responsabili di incidenti stradali (dal loro rischio patrimoniale), i terzi danneggiati. E già lo scorso anno il Dm del Mise 54/2020, avente ad oggetto la disciplina del contratto base della Rc auto, aveva compiuto uno slancio in avanti, prevedendo già – con notevole anticipo – la necessità che le polizze obbligatorie della Rc auto prevedessero la copertura della responsabilità civile per i danni causati dalla circolazione, dalla sosta e dalla fermata «in qualsiasi area privata».

Previsione a tutela dei terzi danneggiati
Insomma, con la forza di tali precedenti era facile prevedere che le sezioni Unite finissero per stabilire in termini definitivi la necessità che l’obbligo di assicurazione della Rc auto si estenda anche alla circolazione in aree private. E così ha fatto la sentenza del 30 luglio, che dichiara in copertura, e dunque assoggettato all’azione diretta verso l’assicuratore (articolo 144 del Codice delle assicurazioni) il tragico sinistro che ha visto la morte di un bimbo investito da una vettura sulla rampa di una autorimessa privata.

Al di là delle motivazioni (protettive e razionali) che hanno condotto a tali conclusioni, la vera difficoltà che le Sezioni unite dovevano superare era quella di far collimare l’interpretazione estensiva europea con il tenore letterale della normativa nazionale di riferimento e, in particolare, con l’articolo 122 del Codice delle assicurazione. Secondo tale norma, infatti, l’obbligo assicurativo sussiste per veicoli a motore senza guida di rotaie, compresi i filoveicoli e i rimorchi, che «non possono essere posti in circolazione su strade di uso pubblico o su aree a queste equiparate».

Conta l’utilizzo dei veicolo, non l’aerea in cui circola
Le aree private, dunque, sembrerebbero a prima vista escluse, per esplicita scelta del legislatore, salvo si tratti di aree nelle quali, di fatto, sia consentito l’accesso ad un numero indeterminato di persone, tale da renderle di fatto assimilabili, per fattori di rischio, a contesti pubblici. Per poter superare questa impasse, le Sezioni unite, ricalcando, con qualche forzatura, il ragionamento della Corte Ue, hanno concluso che non è il «luogo di circolazione» del veicolo, né il numero di persone abilitate a frequentarle, a fungere da criterio di parificazione delle aree “diverse” a quelle pubbliche. Quel che conta è che il veicolo sia «utilizzato in modo conforme alla sua funzione abituale»: tale utilizzo esprime, a sua volta, una pericolosità e un rischio abituale che giustifica, ed anzi impone, il paracadute assicurativo, a nulla rilevando il fatto che il veicolo circoli o stazioni in un cortile privato piuttosto che in una autostrada.

 

 

fonte: ilsole24ore.com

 

AUTORIPARAZIONE, ATTIVITÀ OFFICINE IN CALO ANCHE A MAGGIO

In calo, per il settimo mese consecutivo, le attività di officina per la riparazione e la manutenzione delle auto. Anche a maggio – secondo i dati che emergono dal Barometro sul sentiment dell’assistenza auto, elaborato dall’Osservatorio Autopromotec – il settore ha registrato una contrazione delle attività di officina, con il 35% degli autoriparatori che ha dichiarato che l’attività di officina si è mantenuta su livelli bassi, contro appena il 5% di chi ha segnalato un alto livello di attività (il restante 60% ha invece dichiarato che l’attività si è mantenuta su livelli normali).

Tuttavia il trend sembra destinato a invertirsi. Interpellati sulle previsioni a tre-quattro mesi, la maggioranza degli interpellati (64%) ritiene infatti che la domanda si manterrà stabile, ma coloro che prevedono un aumento dell’attività sono di più di coloro che invece ipotizzano una diminuzione (20% contro 16%).

Nonostante il momento di difficoltà, dunque, filtra un cauto ottimismo tra gli autoriparatori che è dovuto all’inizio della stagione delle graduali riaperture post-Covid, stagione che potrebbe ridare ossigeno all’economia, rinvigorire la domanda di mobilità e quindi anche di manutenzioni e riparazioni.

Per quanto riguarda i prezzi, invece, a maggio si registra una stabilità con cifre che si mantengono a livelli prevalentemente normali (il 72% degli autoriparatori si esprime in tal senso). Tra gli altri, le indicazioni di prezzi bassi prevalgono su quelle di prezzi alti (22% contro 6%). Per quanto riguarda le previsioni per i prossimi mesi, appena il 3% degli operatori prevede un aumento dei prezzi, mentre per l’84% i prezzi si manterranno stabili e per il 13% vi potrebbe essere una diminuzione.

 

 

Fonte: ansa.it

 

MERCATO: VEICOLI COMMERCIALI A -0,4%

Esaurita la spinta dovuta al contributo degli incentivi governativi, il mercato dei veicoli commerciali in maggio segna una stagnazione, si attesta infatti a 17.750 unità immatricolate rispetto alle 17.826 dello stesso mese 2019 (-0,4%, il confronto con il 2020 rimane ancora non attendibile).

I primi 5 mesi, secondo le stime del Centro Studi e Statistiche UNRAE, riducono la crescita ad un modesto +1,6% con 80.756 veicoli verso i 79.509 del gennaio-maggio 2019.

Grazie al sostegno del Fondo Ecobonus è stato possibile accelerare il rinnovo di un parco circolante che a fine 2020 presentava un’anzianità media di 12 anni e mezzo e contava ancora un 46% di mezzi ante Euro 4, con l’immatricolazione di veicoli di ultima generazione che hanno generato effetti positivi su emissioni, sicurezza stradale.

L’analisi della struttura del mercato del 1° quadrimestre (confrontata con il 2019 per il poco significativo paragone con il 2020 e con dati ancora suscettibili di leggeri aggiustamenti nei prossimi due mesi, a causa dei ritardi di immatricolazione), conferma il trend positivo dei privati, stabili al 23% di quota di mercato (+0,7 p.p.). Seppur in flessione, le autoimmatricolazioni  mantengono una rappresentatività del 4,8% (-1,4 p.p.) e il noleggio a lungo termine scende al 20,9% di penetrazione (-2,3 p.p.), nonostante la spinta delle Captive. Il noleggio a breve termine e le società recuperano quota, rappresentando rispettivamente il 5,7% e il 45,6% del mercato.Sotto il profilo delle alimentazioni, il benzina cede 1/3 dei volumi, scendendo al 3,2% di penetrazione sul totale, in leggero calo il diesel, che copre l’85,5% delle immatricolazioni (-2,8 p.p.).  Un incremento a doppia cifra interessa il Gpl, che sale al 2,6% di quota, mentre la forte contrazione del metano lo riduce al 2% di quota. In forte ascesa i veicoli ibridi che raggiungono il 5,8% del mercato, mentre gli elettrici nel 1° quadrimestre si collocano appena sotto l’1%.

La CO2 media ponderata dei veicoli con ptt fino a 3,5t, calcolata con il nuovo ciclo WLTP, nel 1° quadrimestre si colloca su 193,4 g/km (non determinabile il dato dello stesso periodo 2019).

unrae veicoli commerciali maggio 2021

 

 

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